giovedì 5 novembre 2015

#Bookparade Episodio I: giugno 2015 - settembre 2015



Neanche faccio in tempo a tornare da Lucca Comics and Games (fissatevi nel cranio questa parola e presto saprete perché) che subito mi ritrovo a chiudere un articolo che porto sul groppone da qualche settimana.
Un nuovo formato made in Ju Caffè che tratterà delle letture affrontate recentemente: spesso gli episodi saranno a tema, o semplicemente per arco temporale.
Vi siete fissati quella parola magica citata prima? Perché da questa ci saranno altri articoli/recensioni.
 - Risate sit-com suscitate per un'affermazione poco credibile -

E cominciamo con quella che è stata una piacevole sorpresa letteraria, direttamente dalla Rogas Edizioni!

- La griglia valutazioni la trovate alla vostra destra, merci!




COME UN PANDORO A FERRAGOSTO di Roberto Marzano
2015 - Rogas Edizioni Valutazione: Lupin III - bel colpo!

Mi preme fare una giusta (si spera) introduzione alla Rogas Edizioni, perché merita tutta la nostra attenzione.
La Rogas Edizioni è una casa editrice indipendente romana, fondata da Adalgisa Marrocco (autrice della raccolta di racconti pulp Supermarket e altri racconti indigesti) e da Simone Luciani.
Le opere godono di una veste grafica, efficace a vendere ulteriormente il prodotto.
Una realtà editoriale nata da pochissimo, ma già attiva nel mercato perché propone titoli interessanti, con una politica di recupero di alcuni scritti storici che sono stati dimenticati nel tempo.
Rogas ha tre collane:

- collana Baldini: romanzi inediti, Come un pandoro a ferragosto ne fa parte
- collana Darcy: classici della letteratura inglese tradotti dalla curatrice della collana Adalgisa Marrocco
- collana Dupin: collana di romanzi gialli, gotici e d'appendice italiani, presto di questa verrà recensito La sepolta viva

"La vita trascorsa in quella città lo aveva fatto diventare ormai un torinese a tutti gli effetti. Ne parlava perfino il dialetto colorendolo con una simpatica e calda pennellata di siculo. Il suo – era originario del paesino di Giuliana, in provincia di Palermo..."

Anni '70. Nel pieno del boom economico.
La famiglia Altofonte si trasferisce a Torino con la speranza di trovare lavoro e di vivere dunque una vita più rosea.
Mamma Concetta, papà Costantino e il figlio Tonino (protagonista assoluto di questo romanzo) si confronteranno con una città del nord in pieno fermento economico.
Il testo ripercorre la vita, gli amori, le felicità, il successo, la caduta di un personaggio che appare per certi versi come un eroe subito da simpatizzare.
Il siciliano emigrato nel nord narra la sua storia con semplicità e con una certa verve ironica, vedi la dolce amara chiusura del libro.
Marzano conduce il lettore per le strade della magica Torino facendogli però respirare anche l'aria della torrida Sicilia. Consigliato per chi vuole trascorrere una lettura più che buona informandosi su un passaggio della storia italiana.

Dico solo che la comparsa di Tonino Altofonte viene gestita con una deliziosa scena in media res, preso a vendere – in quella che sarà una delle sequenze finali della storia - le uova nella stazione di Torino Porta Nuova, sotto un'insegna da lui simpaticamente modificata in "ToNino Porta Uova".


Una piccola sorpresa che non può mancare negli scaffali di chi è solito a divorare libri su libri di narrativa italiana contemporanea.


ULTIMO PIANO (O PORNO TOTALE) – di Francesco D'Isa
2015 - Imprimatur EditoreValutazione: Boogie Wonderland - ci si diverte sul serio... e non solo!

"Entrarono nel magazzino e salirono al piano di sopra con un montacarichi. 'Come prima cosa', disse Greenfield, 'sbarra tutte le finestre, che qui nessuno ha la tessera del sindacato'.
'Perché, esiste il sindacato del porno?'
'Del cinema erotico', lo corresse Greenfield. '
È una tassa informale che ci rifiutiamo di pagare'.
'E qual è la trama, stavolta?'
Greenfield si abbassò gli occhiali sul naso e lo guardò al di sopra delle lenti come se fosse un idiota.
'Lui incontra lei', disse.

da "Il museo dei pesci morti" di Charles D'Ambrosio

Francesco D'Isa sta alla letteratura con Anna storia di un palindromo (recensito sul blog quest'anno) e Ultimo Piano, come Ratigher sta al fumetto con Trama (recensito su Negazioni maledetta fanzine, ricordate?) e Le ragazzine stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra (e pure di questa trovate la solita recensione sul blog).

Se con Anna aveva imprigionato il lettore in una morsa psichica, il secondo romanzo offre invece una ricca disamina sul desiderio in salsa distopica.
Il fiorentino Francesco D'Isa ha superato sé stesso, letteralmente e letterariamente.

Claude e Claude, fratello e sorella. Due attori porno: il primo vuole sfondare il botteghino (e non solo) con l'ambiziosa opera prima da regista; sua sorella milita da poco nel campo artistico e già con successo.
A raccontare però questa storia dal risvolto drammatico è il deus ex machina Frank Spiegelmann, proprietario multimilionario della grande casa di produzione pornografica Perverse Angels: padrone di un impero finanziario ubicato a Varsavia, la capitale dell'Europa Federale.
Ultimo piano estende il concetto di di desiderio con un plot che strizza l'occhio alla distopia, ambientata interamente nel palazzo della Perverse, dove vi pulsa uno squallido microcosmo popolato da personaggi tridimensionali e da personalità strambe.
La prosa di D'Isa è ipnotica, tagliente, utile per narrare il folle quanto affascinante progetto di Claude. Il suo "porno totale". E qui non vorrei dilungarmi, sta al lettore decidere se seguire i passi di questi due giovani protagonisti alle prese con il delirante mondo dello spettacolo e con il mondo intero.





MURO DI CASSE di Vanni Santoni
2015 – Laterza per la collana SolarisValutazione: Cheesecake - moon landing con i tres caballeros!

Se una notte d'inverno un documentarista

Nel mare magnum del festival letterario più celebre d'Italia, precisamente al Salone Internazionale del Libro di Torino, mi sentivo circondato da molteplici proposte editoriali: dalle più interessanti alle più grandiose.
Tra le più grandiose: un saggio sul rave vestito da romanzo metanarrativo.
Muro di casse del messere Vanni Santoni (scrittore per Feltrinelli, Mondadori ed editor della collana di narrativa Tunué) l'ho pescato fiducioso dal mucchio, assieme al suo In territorio nemico (minimum fax) del collettivo SIC.

Chiacchierando con gli amici viene fuori che hai intenzione di documentarti sul movimento dei free party, per essere più precisi sulla tekno. Vuoi davvero sviscerare e sfatare miti di un genere musicale che unisce milioni e milioni di persone in tutto il mondo.
Il desiderio di indagare su una passione che ti accomuna con tanti altri ragazzi provenienti da tutta Europa è davvero forte.
Questa esigenza ha portato lo scrittore fiorentino a stendere un romanzo mascherato da saggio sulla cultura rave a trecentosessanta gradi. Un progetto che teneva nel cassetto sin dai primi anni di attività letteraria.
Vanni Santoni tiene per mano il lettore con una capacità eccelsa, brani di imperitura bellezza raccontano dei riti, delle amicizie, dei bivacchi, del costume che gravitano attorno a questo microcosmo popolato da persone qualunque e non da reietti come i mass media vogliono far credere.
Un documentario magico che raccoglie diverse testimonianze chiaramente romanzate all'occasione.
Oltre che a rendere giustizia a tutta la cultura rave, il realismo magico di Santoni si presta volentieri per raccontare qualcosa che va oltre il solito "festino" e le solite "droghe da festa".
Dopo Se una notte d'inverno un viaggiatore, un'altra forma preziosissima di metanarrativa da cui imparare e ammirare attoniti.
Una magia su carta. Il romanzo italiano più bello del 2015.



LA VITA IN GENERALE – di Tito Faraci
2015 – Feltrinelli
Valutazione: Boogie Wonderland - ci si diverte sul serio... e non solo!

Invisibili coraggiosi guerrieri

Mario Castelli è un invisibile in un "mondo di invisibili". un clochard che conduce la sua vita per le strade di Milano assieme al suo manipolo di amici, come Zagor (e qui il primo dei richiami fantastici al fumetto). Tutti relegati nell'angolo più buio della società.
Ognuna di quelle vite ha una sua storia da raccontare, come quelle che piacciono tanto a Repetti (comprimario stupendo di questo libro che da subito si fa apprezzare): Zagor, Osso, Iron Maiden, Sdentato, Teresa, lo stesso Mario Castelli detto "Generale" ha una storia da raccontare.
L'uomo che comanda da bravo generale i suoi uomini, ora caduto per una battaglia che ha perso in passato nella giungla di cemento, si imbatterà presto in una figura femminile che gli darà l'occasione di vincere la sudatissima guerra personale.

Ma dalla vita in generale cosa ha avuto l'ex uomo di successo Mario Castelli, ora clochard sbattuto per strada?
E cosa ha dato alla vita Mario, conosciuto da tutti come "Generale"?
Questi interrogativi ha generato il Generale protagonista del romanzo di Tito Faraci, lo sceneggiatore di fumetti che tutti conosciamo per aver raccontato "pagine e pagine" (Cit.) della Nona Arte nostrana, si è lanciato in questa avventura narrativa, la prima non legata ad un genere specifico.

Questa storia riprende squisitamente i toni della commedia americana e dell'avventura per ragazzi (e anche oltre).
Sarà difficile restare impassibili davanti alle diverse battute che intrattengono fantasticamente nei numerosi dialoghi, nei numerosi battibecchi tra i personaggi caricaturali. Elementi che più volte richiamano prosa e visione di Stefano Benni.
Faraci alterna presente e passato, questo con la "genesi" del Generale Castelli fino ad arrivare alla caduta del suo impero finanziario. Svelando così tutto il suo background.
Per chi ama la vita e la affronta con un sorriso ogni giorno, è pane per i suoi denti.
E chiaramente per chi ama il fumetto è oro.

"Un giorno credi di esser giusto
e di essere un grande uomo
in un altro ti svegli e devi
cominciare da zero.

Situazioni che stancamente
si ripetono senza tempo
una musica per pochi amici
come tre anni fa.

A questo punto non devi lasciare
qui la lotta è più dura ma tu
se le prendi di santa ragione
insisti di più".

- Un giorno credi
di Edoardo Bennato



LA FEROCIA di Nicola Lagioia
2014 - Einaudi
Valutazione: Lupin III - bel colpo!

Vieni a ballare in Puglia




De La Ferocia ne ho sentito un gran parlare ancor prima della sua candidatura al Premio Strega 2015.
Un consenso unanime che ha fatto capire a gran voce che la letteratura italiana si sta riproponendo con dei toni sempre più ambiziosi. Un consenso apparso subito meritato, anche dopo la mia lettura del nuovo romanzo di Nicola Lagioia, editor della collana Nichel di Minimum Fax.
Ormai l'inizio di questo romanzo (come tutto il resto) lo conosciamo: Clara Salvemini, una giovane ragazza di una famiglia ricca e potente, si trascina sanguinante per l'autostrada. Chi avrà distrutto tutta la bellezza della giovane Salvemini? E perché?
Un'indagine che servirà come pretesto per raccontare una famiglia immischiata nel malaffare locale.

Il sottoscritto è tra gli ultimissimi a parlare del romanzo vincitore dello Strega 2015.
Nulla toglie però il fatto che possa parlarvene, si, ma con il dovuto zelo (e nella quantità di righe necessarie per esprimere la critica).

True Detective è il massimo esponente per ora del genere noir, almeno per quanto concerne la scrittura seriale per la televisione.
La ferocia di Lagioia segue e detta perfettamente una scrittura per il noir nella letteratura: un'altalena tra passato e presente dove vediamo ogni membro della famiglia Salvemini alle prese con la giovane Clara e con un sistema (tipico dell'edilizia e della politica) che ormai ha marchiato pesantemente l'immagine del Bel Paese e in particolare la Puglia.
Nella ricca carrellata di personaggi spicca su tutti Michele Salvemini, il fratello di Clara, lui è l'unico ad avere un rapporto con Clara, raccontato forse più del dovuto nelle quattrocento pagine.
Un personaggio che spesso si mette contro il volere del padre costruttore e degli altri membri, creando degli attimi di astio in casa della famiglia pugliese.
Da ammirare i capitoli in cui l'animale, totalmente immerso nella natura, viene totemizzato come un elemento atto a descrivere il marcio e la ferocia dell'uomo citata nel titolo. Contro la purezza e l'innocenza del regno animale.
Con questo romanzo si alza il tiro, il cui registro linguistico è caratterizzato da passaggi che esprimono tutta la freddezza del contesto politico ed elegante, ad esempio per rendere nitida l'immagine del rapporto tra i fratelli Clara e Michele Salvemini.



HANNO TUTTI RAGIONE di Paolo Sorrentino
2010 - Feltrinelli
Valutazione: Cheesecake - moon landing con i tres caballeros!



Da questo titolo mi aspettavo di tutto, ma non IL tutto.
Una pietra angolare della letteratura italiana del decennio scorso.
Sorrentino si toglie i panni del regista per eseguire immensamente con mestiere il ruolo del narratore, che più gli appartiene.
Finalista al Premio Strega 2010.
Il napoletano Tony Pagoda è un cantante neomelodico che ha avuto la fortuna di vivere e di godere di tutti i suoi successi durante l'attività artistica che lo ha visto in tournée in tutto il mondo.
Ma in quali situazioni si è cacciato prima del suo straordinario successo d'artista e d'uomo?
Ma sarà meglio che ve ne parli approfonditamente nel tradizionale post di fine anno Ju Caffè d'Or(z)o 2015 per i premi letterari!
Son bastardello, lo so.


Il prossimo book parade? Lo leggerete tra mille anni. Vi lascio intanto però quella che sarebbe stata la prossima puntata. Perché due di questi titoli ve ne parlerò sempre nei premi di fine anno Ju Caffè d'Or(z)o 2015!











2 commenti:

  1. Mi incuriosisce molto il libro di Tito Faraci, oltre che come sceneggiatore l'ho apprezzato molto anche in veste di scrittore.
    Non so se hai letto "Death Metal", un horror davvero ben fatto e con una certa impronta kinghiana (comprensibile essendo anche lui fan del Re) in caso te lo consiglio abbomba Simo :D

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  2. Rob!
    Death metal mi manca. Grazie per la dritta libresca dal sapore di metallo! \m/
    La vita in generale richiama la commedia americana e il linguaggio del fumetto. :)

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