venerdì 12 giugno 2015

Anna storia di un palindromo - di Francesco D'Isa per Effequ




"'Le rette parallele' aveva spiegato il professore alla classe attonita ' sono due linee che non si parlano, ma sentono scorrere i reciproci pensieri'.
Poi aveva aggiunto commosso:
'è solo in coppia che troveranno l'unità, ma non s'incontreranno mai, mai, se non all'infinito'".


Sulla pagina Facebook feci un commento a caldo di questo potente esordio letterario.
In questo post cercherò di essere chiaro sul perché D'Isa e la Effequ abbiano portato nello scenario italiano della letteratura, un romanzo magico che riprende stilemi e stile della cifra stilistica di Dino Buzzati.



Il libro inizia con Ezio Serafini, uno stimato neurochirurgo-neurologo della clinica Monterosa, intento ad operare una paziente al cervello, a lavorare concentrato su "l'alfabeto di carne".
Un prologo che si rivela d'essere subito d'impatto, atto a catturare vivamente tutta l'attenzione del lettore; ignaro di ciò che lo aspetta nelle prossime pagine.
Nel primo capitolo vediamo subito Anna N, una ragazza dieci anni più piccola di Serafini.
Anna si è recata dal neurochirurgo per un delicato intervento al cervello.
Facile per lui, no?
Se non fosse per un errore fatale che alla povera ragazza costerà carissimo.
La perdita della memoria? Quasi.

Anna N comincerà a rivelarsi ad Ezio con un linguaggio simbolico e onirico, riesce a ricordare parzialmente del suo passato attraverso queste misteriose chiavi d'accesso nella sua testa.
Ezio però lo vediamo sin da subito innamorato della sua paziente. Totalmente.
Tra i due nascerà una sfida emotiva, un continuo riflettersi.
Dottore e paziente, o paziente è il dottore?
Come due rette parallele cammineranno sullo stesso binario, verso il coup de théâtre sul finale che piazzerà al lettore l'elemento più simbolico ed emozionante, di questo viaggio sentimentale e psicologico.


Signori, avevate la mia curiosità, ma ora avete la mia attenzione: ad un passo dalla assuefazione


La vedete la griglia di valutazione a destra "Come mi piace questo caffè? 

La Effequ ha vinto per questo motivo: per aver investito su un esordiente dalla scrittura magica ed ammaliante, degli esempi ne sono le sequenze sensuali d'esplorazione tra lui e lei; la corsa verso Berlino e il ritorno verso casa. Argomento da trattare a parte: le epistole prima di ogni parte del romanzo, vere e proprie lettere impregnate di un travolgente lirismo; qui l'inconscio di Ezio (?) subentra e ruba la scena più e più volte.
Effequ incassa e porta a casa.

Esplorate il microcosmo di Ezio e Anna.

Dopo ciò: recuperate il nuovo romanzo, Ultimo piano.
Edito da Imprimatur.
La cover chi l'ha realizzata?
Un certo Francesco D'Isa, abile illustratore/fumettista (pure!), lo conoscete mica?


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