Bentornati!
Per
il terzo anno si tiene sul blog l'assegnazione del Premio Ju Caffè
d'Or(z)o.
Le
prime due edizioni sono state accolte con un certo interesse, la cosa
non può che provocare in me tanto piacere.
Per
i nuovi arrivati cercherò di illustrare in sintesi quello che è un
post tradizionale del blog Ju Caffè.
A
fine anno (se non qualche giorno dopo nell'anno nuovo) si disquisisce
sulle letture, sui dischi, sulle pellicole e sui libri che di più
hanno attirato, deliziato, soddisfatto il palato del sottoscritto.
Tutto
questo nelle varie mini classifiche PERSONALI accompagnate da un
piccolo apparato critico sul valore che il prodotto ha a tutti gli
effetti o meno.
Il
2014, messo in confronto con l'anno passato, ha avuto pochi
protagonisti assoluti per quanto concerne la scena musicale (un
ritorno su tutti, per un artista in particolare trattasi di una conquista per molteplici motivi);
per il fumetto italiano, ci sono state bellissime opere tra
autoproduzioni e il fiorire di alcuni talenti, ora riconosciuti come
punti inamovibili della Nona Arte nostrana.
Ma
basti solamente pensare alla rivalutazione del fumetto in Italia, ora spesso accostato al medium della letteratura.
Perché
in fondo il fumetto non è un mezzo di comunicazione inferiore
rispetto agli altri.
E
sto pure qui a scriverlo.
Un
anno ricchissimo per via dei romanzi letti, qualche novità (qualche
altra ancora da leggere quali Il cardellino e
L'armata dei sonnambuli)
e vecchi titoli vari.
Per
quanto concerne la Settima
Arte si sono susseguite numerose pellicole: qui rispetto all'anno
scorso la qualità media è salita parecchio. Altri titoli che probabilmente mi saranno sfuggiti, li visionerò al più presto.
Non
sapete quanto aspetto ogni anno per rendervi partecipi, quindi per
divertirmi a scrivere questo articolo!
Si
parte con lo spazio dedicato alla...
MUSICA
Pochi
grandi ritorni. Ma tanto basta.
Poi
qualche novità qua e là ma roba d'altissima fattura.
E
un supergruppo che non ti aspetti.
Si
parte subito con il gradino più basso del podio.
Un
ritorno che i fan hanno tanto atteso.
Vale
oro.
3°
POSTO
RESURRECTION
– ANASTACIA
Dimenticatevi
il fiacco Heavy Rotation.
Ana
ha registrato questo album per raccontare l'ultimo periodo in cui ha
dovuto lottare – ancora una volta purtroppo - il tumore al seno.
Per
raccontarsi e per invitare le persone a rialzarsi dalle sconfitte.
La cantante della debolezza ne ha fatta una forza.
Un
lavoro che da subito si fa notare per l'armonia.
Starting
at the sun è la premessa di
tutto il disco; Lifeline entra
direttamente tra le produzioni più sentite e meravigliose
dell'autrice; I don't want to be the one è
il grido che lancia ai fan per ringraziarli.
Perché
i fan sanno bene che Ana concede tanto per via della sua bontà
incalcolabile.
E
tutto il resto dell'album che è veramente da custodire.
La
band confeziona splendidamente l'operato autoriale di una Anastacia
nella forma più fulgida.
Una
bellissima eccezione cammina nella scena pop moderna. Non cambia mai
registro artistico, se non per innovarsi.
Sulla
scia del terzo disco si ripercorre un'altra tappa fondamentale della sua carriera.
Per
la medaglia d'argento, troviamo un ex aequo per due paesi...
2°
POSTO
IT'S
ALBUM TIME – TODD TERJE
Quando
il potere della buona critica (recensioni del settore in primis)
spingono un curioso ad ascoltare un album che è un back to
the past continuo!
Eppure
è stato registrato da poco.
La
cover dichiara palesemente la cura e la ricerca di un sound caro ad
un'era dell'elettronica che fece scuola.
E
che ha lasciato dunque il suo frutto qui.
Il
produttore norvegese, dopo aver prodotto qualche brano inserito poi in
questo disco, decide bellamente di registrare un album. Come recita
il titolo stesso.
Gli
echi moroderiani intrappolano l'ascoltatore e lo tengono poi stretto in
una morsa nostalgica.
E
poi....
IL
PADRONE DELLA FESTA – TRIO
FABI – SILVESTRI – GAZZE'
Tre
amici di vecchia data si incontrano finalmente per dare vita a un
progetto ambiziosissimo.
Alto
cantautorato richiama la vecchia scuola e fonde gli stili dei tre con
un arguzia invidiabile.
Le
prove autoriali insieme attecchiscono lo spettatore.
Rimandi
al fu e glorioso Banana Republic sono palesi e qui riproposti in
chiave moderna.
Ma
vogliamo parlare di uno dei singoli come L'amore non esiste?
Forse
la canzone d'amore più bella degli ultimi, boh, dieci anni?
La
canzone di Anna strugge e
appassiona follemente.
Si
torna felicissimi da questa grande festa.
Fatevi
e fate un regalo.
Il
gradino più alto del podio, per me scontatissimo.
Il
suo ritorno ha scosso lo scenario italiano della canzone d'autore,
con un disco mostruosamente concettuale che pesa come un macigno.
Mai come quest'anno, si merita il gradino più alto del podio.
1°
POSTO
QUI potete leggere la recensione.
Ne
ho dette di tutti i colori (a tempera, acrilici et ecc...)
Michele
Salvemini con questo disco realizza il suo lavoro più alto.
Alto, perché il registro musicale si presenta come il migliore realizzato
dai musicisti amici di sempre.
Quindi
Alfredo Ferrero, Gaetano Camporeale, Giovanni Astorino e tutti gli
altri: l'album è pure vostro (ci mancherebbe)!
Alto
perché il registro linguistico/lessicale fa grandiosamente
a cazzotti con uno dei suoi lavori più belli che è Habemus
Capa (pensate solamente ad un
pezzo come Argenti vive
e commentatelo); e poi è
strutturato nel modo in cui ormai sappiamo tutti.
Ogni
esecuzione pittorica famosa serve per raccontare una canzone.
Un
tema.
E
va avanti così dall'inizio alla fine senza essere roboante quanto
prolisso.
Per
il resto vi invito a leggere la recensione del disco – a MIO parere
– più bello del 2014 perché c'è da apprendere un mondo di
contenuti.
LIBRI
Anno
grasso quello libresco. Si.
Letture
molto interessanti, altre bellissime e qualche altro capolavoro.
Mi
mancano da leggere solamente alcuni libri pubblicati quest'anno. Non
mancherà l'occasione di parlarvene durante la lettura e dopo.
Due
titoli che ancora adesso vengono citati spesso nell'ambiente
letterario.
Su
Doctor Sleep si può
dire che è stata una bella sorpresa.
Dalle
primissime pagine, lo scrittore del Maine introduce un Danny afflitto
dal fantasma dell'alcolismo. Come accadde al padre ai tempi
dell'Overlook Hotel.
Dalle
primissime pagine, un King ispiratissimo racconta la caduta di un
Danny Torrance trentenne, in preda ancora dalla "luccicanza".
Per combatterla, appunto, cerca di soffocarla con gli alcolici.
Un
percorso che comincia a farsi in salita, grazie all'arrivo di una
ragazzina dallo stesso dono: Abra.
Bellissimi
e stupidissimi (alcuni) villain regala Stephen ai protagonisti per
raccontare ancora una volta l'infanzia e la realtà ostica
dell'America.
QUINDI...
3°
POSTO
KAFKA
SULLA SPIAGGIA (2002)
– HARUKI MURAKAMI
Dopo
l'insipido e sopravvalutatissimo Norwegian Wood, dopo il
notevole Nel segno della pecora e l'ottimo 1Q84, prima e
seconda parte, mi sono imbattuto nel capolavoro di Murakami sensei.
Il
testo si erge come una brutale e bellissima poesia. La più bella che
ti abbiano mai dedicato.
Il
quadro che avresti voluto sempre avere nella tua stanza.
Passato
e presente.
Un
bambino anziano, Tamura Kafka, e un anziano bambino, di nome Nakata.
Due
storie.
Il
primo sta fuggendo da una spietata profezia. L'altro è un anziano
che tempo fa perse gran parte delle capacità cognitive in un
misterioso incidente, portandolo ad essere un "bambino".
Il
quotidiano si concede molte battute con l'onirico. Vero e proprio
cavallo di battaglia dell'autore giapponese.
Momenti
di pura innocenza si alternano a delle sequenze inenarrabili di
malvagità, che vede qui scontrarsi appunto con il candore.
Un
simbolismo magico permea tutta l'opera, il mistero e la prosa
delicata accompagneranno il lettore nell'arco di questa esperienza
che, difficilmente potrà sottrarvi a fine lettura.
Al
prossimo regalo di compleanno saprete come fare bella figura.
Ex
aequo anche qui. Per il secondo posto.
Dall'Italia...
2°
POSTO
COMICI
SPAVENTATI GUERRIERI (1986)
– STEFANO BENNI
Ancora
non l'avete letto?
Per
la trama non sto a dirvi niente perché trattasi di un testo
fondamentale per allegorie e per il registro comico, vero e proprio
marchio di fabbrica dell'autore di Achille Piè Veloce e
de La Compagnia dei Celestini.
Come
starter point per conoscere Benni è perfetto.
Fatemi
sapere.
Dall'America
arriva un capolavoro dal sapore terroso.
Vincitore
di un Premio Pulitzer.
LA
STRADA (2006) – CORMAC
MCCARTHY
In
uno scenario post-apocalittico, vediamo un padre e un figlio
peregrinare senza sosta.
Una
sconosciuta catastrofe ha spazzato gran parte dell'umanità.
In
cerca di cibo e di quant'altro per sopravvivere.
Sempre
vigili per la strada, per non soccombere dai predoni. Ma soprattutto
dalla paura.
Il
fuoco li mantiene sempre vivi.
Sempre
legati. Pronti a sostenersi l'uno con l'altro.
Romanzo privo della suddivisione capitoli.
Un
testo fondamentale per conoscere la tradizione della scuola
americana.
Al
primo posto troviamo un altro capolavoro della scuola americana.
Scritto
molto tempo prima.
Uno
sguardo sulla guerra cinico e ironico.
E
anche poetico, se vogliamo.
1°
POSTO
Lo
sguardo ingenuo e dolce di Billy Pilgrim racconta gli orrori del
bombardamento di Dresda.
Questo
con un tono velato appunto da una squisita e commovente ironia.
Billy attraversa la sua vita viaggiando nel tempo: raccontando del rapimento da parte degli alieni di Trafalmadore, fino ad arrivare al suo matrimonio. Senza un ordine cronologico.
Billy attraversa la sua vita viaggiando nel tempo: raccontando del rapimento da parte degli alieni di Trafalmadore, fino ad arrivare al suo matrimonio. Senza un ordine cronologico.
Vonnegut
entrò così nel mito della letteratura americana, con una fortissima
denuncia sulla guerra, mascherata
da un romanzo di fantascienza atipico nel suo genere.
Lettura
obbligatoria.
CINEMA
Anche
nel 2014 abbiamo beneficiato di tantissime pellicole di una certa
fattura!
Forse
ancor di più dell'anno passato.
Si
comincia con un titolo chiacchieratissimo.
Tra
gli ultimi visionati...
3°
POSTO
INTERSTELLAR
– CRISTOPHER NOLAN
Il
titolo più ambizioso. Dal regista della trilogia sul pipistrello e
di Inception.
Un
cast di prim'ordine si è asservito per raccontare la storia
dell'uomo, di alcuni temi ambientali e un pizzico di ammmore (poteva
andar peggio, dai).
Si
parte dalla terra e nello spazio si continua ad ammirare ogni
fotogramma magniloquente.
2°
POSTO
HER
– SPIKE JONZE
QUI la recensione. Con un commento di Mauro Uzzeo.
Sarà
servito avere al proprio fianco uno sceneggiatore, ossia un genio come
Charlie Kaufman in questi anni!
Ed
esce fuori un titolo-disamina sulla società, quasi logorata dalla
fredda tecnologia e dai vari sistemi operativi.
Una
sceneggiatura certosina che è un capolavoro.
Un
trattato in pellicola.
Joaquin
Phoenix? Una prova eccellente.
Per
non parlare della carica erotica di questo film: Amy
Adams, solamente la voce di
Scarlett, Rooney Mara e Olivia "13" Wilde!
La
OST degli Arcade Fire e di Kate O è una ulteriore sceneggiatura, il
cui storytelling lascia intendere benissimo gli stati d'animo e il
tema del film.
Tra
le storie d'amore più belle mai concepite.
Al
primo posto troviamo un capolavoro.
E
difficilmente utilizzo questa parola.
Senza
farmi prendere dalla frenesia, cercherò di analizzare in breve il
vincitore del Premio Ju Caffè d'Or(z)o 2014 per il "Miglior
Film"....
1°
POSTO
A
inizio pellicola vediamo una
ragazza porre omaggio ad uno scrittore, davanti alla tomba di questo.
Nella
sequenza successiva vediamo lo stesso scrittore (flashback) parlare
del libro a cui stava lavorando.
Il
cui protagonista è un hotel. Proprio quel Grand Budapest Hotel.
Protagonista assoluto del film.
Una
pellicola che è una sublime scatola cinese per la struttura
narrativa.
Nella
struttura ricettiva brulicano amore, vendetta, il furto di un quadro
dal valore inestimabile (il fantastico Il
ragazzo con mela),
Ralph
Fiennes, primo mattatore di questa pellicola. La prova attoriale è
insuperabile.
Come
il resto del cast. Partecipe a rendere questa storia classica appassionante e struggente.
Saoirse
Ronan nella parte di Agatha, ha contribuito a una delle sequenze più
belle dell'intero film.
Sempre
più sognante Anderson, con una sceneggiatura che è cristallina per
qualità e minuziosa per la caratterizzazione di personaggi, storie,
intrecci, location, DIALOGHI (!) e per i rimandi alla cultura
classica.
Wes
assurge tutta la poetica e qualità visiva con questa opera.
Innamoratevene
subito.
E
qui partono i premi più sudati di ogni edizione....
FUMETTI
Si
comincia con il ritorno di una serie, che ha fatto battere tutti i
nostri muscoli involontari.
Quindi
con il premio per la "Miglior serie del 2014".
(Segnatevi
questo nome, Adam Wild, e se ne parlerà a fine anno 2015. Ma
se le premesse gettate nei primi tre numeri sono quelle...)
5°
POSTO
PK:
POTERE E POTENZA (su
Topolino) – di
Francesco Artibani (testi), Lorenzo Pastrovicchio (disegni) e Max
Monteduro (colori)
Invocato
per non si sa quanti lustri.
Il
papero mascherato, da novello Freddy Kruger, faceva di tanto in tanto
capolino nei sogni del sottoscritto.
Francesco
Artibani, supportato dalle matite di un sempreverde Pastrovicchio e
dalla tavolozza di Monteduro, ha dipinto magistralmente un ritorno
tanto atteso.
Moltissimi
interrogativi vengono risolti. Un finale aperto lascia intendere ad
un altro fulgido ritorno del papero mascherato.
I
toni maturi più che mai permeano in tutta la saga divisa in quattro
capitoli.
Rivoluzione
artistica e non solo.
Tutto
questo su Topolino.
Il
settimanale con le orecchie ha da raccontare tantissimo grazie alla
gestione De Poli e agli artisti coinvolti in questo progetto.
Astenersi sedicenti critici che hanno sul gargarozzo fumetti per dei
pregiudizi medievali.
4°
POSTO
RATMAN – di
Leo Ortolani
Il
Ratto tocca quota cento.
Con
numero che, riletto per la seconda volta, ha lasciato al sottoscritto
il muscolo involontario saturo di commozione.
E
di sane risate. Sempre.
Prosegue
poi la pentalogia su l'Ombra. Altra parentesi spettacolare della
creatura di Leo Ortolani degli ultimi anni. In grande spolvero!
3°
POSTO
LONG WEI – di
Diego Cajelli e AA.VV.
In
pochi ne hanno parlato. C'è stata una tempesta mediatica
inizialmente, poi svanita subito dopo qualche numero.
E
nessuno (o quasi) che avesse parlato/discusso del finale. Di un
finale che ha rotto i cuori di pietra e gli insensibili in generale.
Un
finale che è un sorriso amaro. Un mirabile gioco che è andato
oltre.
Questa
è la parabola di un ex attore cinese che vuole aiutare gli zii a
Milano, divenendo in poco tempo un vero e proprio idolo nel quartiere
cinese.
Da
una trama semplice ne hanno ricavato un action-noir che è un
gioiello. Il cui biglietto da visita è stato firmato per ben dodici
numeri da un gigantesco LRNZ.
Una
fucina di giovani talenti e non solo, ha dato vita a uno dei capitoli
più frizzanti e qualitativamente più alti del fumetto italiano. A partire dagli sceneggiatori: Cajelli-Vanzella- Savino-Ascari e Monteleone (questi ha firmato un numero che fa scuola per chi vuole scrivere action). E per tutti i disegnatori: Genovese-Vinci-Nizi-Simeone-Mortarino e tutti gli altri!
La miglior serie nostrana del 2014.
Ah,
per chi si lamentasse ancora che in Italia non si produce niente di
buono...
...bè, magari potessero fare mercato e ciaccolare di meno. Acquistando proprio questi nuovi titoli.
2°
POSTO
STARLIGHT
– di
Mark Millar e Goran Parlov
Una
totemica decostruzione del mito di Flash Gordon, disegnata da una
divinità scesa in terra.
E
se ne parlerà ancora meglio una volta uscito il primo tp.
Al
primo posto troviamo un titolo che è sulle bacheche di tutti. Sui
siti di informazione. Ovunque.
1°
POSTO
Uno
sci-fi che è già un must have. Un classico moderno.
Corale.
Scritto da un autore, già grande storyteller con Y last
man. Penso che la sua, sia
l'unica prosa che si avvicini di più in assoluto a quella di un
maestro che ha fatto scuola nello storytelling per il fumetto: Alan
Moore.
I
disegni della Staples: sintetici, graffianti e spettacolari quanto
meno te lo aspetti.
E
nelle splash page c'è da applaudire per tanto tempo.
Sconsigliato
agli hater dell'originalità, nonché fondamentalisti del vecchiume.
(Si,
il vecchiume piace. Ma quando si scatena spesso la jihad per niente,
si perde la cognizione della realtà).
Magari
di questa serie
ne parlerò in un articolo tra qualche mese. Che dite?
Se
no si potrebbe parlare solamente del quarto tp.
Ora:
di Dimentica il mio nome scriverò
una recensione per la testata
Roma da leggere. Tra i
titoli del 2014 certamente. Ma vorrei parlarvi di quelli che mi hanno
conquistato (ovviamente), e che magari qualcuno
ignora.
Che
il valzer (sempre fumettoso) cominci!
5°
POSTO
I
RAMINGHI DELL'AUTUNNO (DD
333) – di Fabio Celoni
Il
miglior albo di Dylan Dog degli ultimi...
...boh,
due-tre anni?
Qui
tutte le premesse che si spera palesino nella Fase Due in corso.
Mi
ha turbato come poche cose in vita mia.
Eccelso
il comparto grafico. Celoni sperimenta e si diverte con i diversi
stilemi, da Disney in poi.
Tutto
Bradbury in un albetto di novantotto pagine.
Un
Dylan Dog da cui imparare tanto.
E
si porta a casa il premio per la categoria "Miglior Dylan Dog"!
4°
POSTO
NEVERMIND
– di Tuono
Pettinato
QUI
la recensione
Il fratello del cielo è un narratore di razza. Di quelli da
tenersi (stretti sotto i letti sette spettri a dentri) stretti.
Dipinge
un forte e delicato ritratto del frontman di una band che ha inciso
fortemente nella storia della musica.
Ma
è la storia di un ragazzino di Aberdeen, prima di tutto.
Si
sorride, e ci si fa scappare qualche lacrima.
Le
tavole dal vivo sono di una potenza inenarrabile...
E vi regalo la playlist spotify in tema Nevermind! Si festeggia!
3°
POSTO
RAT
MAN 100 E venne il giorno!
– di Leo
Ortolani
Ne
ho parlato abbondantemente QUI.
Una
tappa fondamentale. Una dichiarazione di intenti metafumettistica.
Grazie,
Leo.
2°
POSTO
FUN
– di Paolo
Bacilieri
Quando
il gioco si fa duro...
...i
fumettisti iniziano a giocare. E con un rispetto tale da far
innamorare qualsiasi lettore.
Un
omaggio al cross word puzzle e alla città di Milano.
Ambrogino
d'Oro, grazie!
(tossisce).
Reggetevi
sulla vostra postazione e poi sputate la bevanda che state
sorseggiando...
1°
POSTO
LE
RAGAZZINE STANNO PERDENDO IL CONTROLLO. LA SOCIETA' LE TEME. LA FINE
E' AZZURRA
di
Ratigher
Perché
questo è il fumetto dell'anno?
Arriva
dritto dritto nella nostra materia grigia come una pallottola
d'argento. Facendosi largo tra massa organica ed emozioni.
Con
una semplicità ed immediatezza veramente disarmanti. Annichilisce di primo
acchito.
Disarma,
e ti fa guardare un'amicizia apparentemente malata da un'altro punto
di vista. Meraviglioso.
Le
ultime quattro-sei tavole racchiudono tutto un universo (azzurro).
Ricevuta tra l'altro come strenna natalizia dal big bro!
Ricevuta tra l'altro come strenna natalizia dal big bro!
Nel
frattempo, fatemi estrarre la pallottola d'argento che s'è
conficcata in testa, non vuole proprio saperne di uscire...
Che tradotto significa: avrete la mia recensione tra dieci giorni circa!
Quest'anno
il premio per il "Miglior Autore Disney" suona come un po'
Solenghi-Lopez-Marchesini.
Un
trio.
Un
ex aequo tutto particolare.
Messo
alle strette da tre penne che hanno saputo scrivere e riscrivere
molteplici universi dysneyani (e pure un classico della letteratura).
FRANCESCO
ARTIBANI
Potere
e potenza – Topolino e il collezionista di stelle – Topolino e lo
zio d'America – Topolino e il dollaro dell'Imperatore
Per
il secondo anno di fila, Francesco Artibani!
Tra
i protagonisti di questo 2014 principalmente per la saga pikappica.
E
mettiamoci pure quella delizia della storia con Pippo Bau!
E
dal 2015 Francesco non cesserà mica di stupirci.
Eh?
VITO
STABILE
Zio Paperone, Amelia & il patto della luna, Il mio amico Topolino, Zio Paperone e alla ricerca di sé stesso
Sbocciato
in tutto il suo splendore.
Ha
reso Zio Paperone sempre più protagonista delle sue storie. Struggenti e d'alta scuola per gli aspiranti sceneggiatori. Con un
background dagli echi di Don Rosa e Barks. Che proteggano sempre
questo ragazzo ormai già maturo!
L'anno
di Vito, decisamente.
E
non dimentichiamoci della bellissima rivisitazione di Dottor
Jekyll e Mister Hyde, per mano di...
BRUNO
ENNA
Dopo
la stupenda parodia del Dracula di Stoker, torna con il suo fido
compagno Celoni per farci ri-scoprire un classico di Stevenson.
Divertono tantissimo i giochi di parole e calembour vari di Enna.
Quando
il fumetto Disney assume toni sempre più oscuri quanto maturi...
MIGLIOR
DISEGNATORE
Anche
qui il premio è diviso. Da due persone però.
Se
soltanto ne avessi esclusa una, avrei compiuto un torto grandissimo.
E non me lo sono proprio permesso.
Uno
è un giovine che presto saprà introdurci in un bellissimo futuro.
L'altro
ha dipinto passato, presente e in futuro ci riserverà, come il
primo, una parentesi stratosferica.
Per la penna migliore dell'anno solare appena concluso, un nome soltanto!
Ma quando lo vedremo su Dylan Dog???!!!
Si
porta così due premi importantissimi!
Ma
pure un terzo perché...
MIGLIOR
REALTA' EDITORIALE
PrimaoMai
...i
numeri de Le ragazzine parlano chiaro.
Pure
quelli prodotti con il tomo di Maicol&Mirco.
Ratigher
ora si è procurato un hovercraft. Come la mettiamo?
Ha
rivoluzionato in parte (se non di più), l'editoria indie e
nazionale.
Bene.
Anche
per quest'anno vi siete messi comodi per leggere un mio resoconto sui
prodotti che, come tanti altri in passato, hanno intrattenuto e
cresciuto un piccolo lettore quale sono io.
E
come sempre, avete partecipato con un certo interesse. Come dicevo
all'inizio.
Questo
articolo dei Premi d'Or(z)o 2014, lo dedico prima ad un gruppo di
persone che stanno contribuendo in Italia tantissimo a livello
artistico e non solo: tra questi cito Lorenzo Bianchi e Veci (autori del
bellissimo David Bowie l'uomo delle stelle). Tra le tante cose, Lorenzo si è gentilmente prestato per il restyling del blog e del
logo. Grazie Duca Bianchi!
A
seguire: Mauro Emme Forte (admin FB di Fumettube) che di sua spontanea
volontà ha fatto conoscere il mio blog! A Mirko de Lo Scorbiattolo
che è di una espressività artistica atomica!
A
Linda, che so per certo che hai mandato l'invito della pagina fb a
tutti! Besos alla romana do Brasil! Ai ragazzi di C4Comics che in
massa si sono avvicinati al mio piccolo circolo, grazie a tutti voi!
E poi Andrea Queirolo e Stefanelli di Fumettologica, che hanno accolto il
sottoscritto lo scorso ottobre con piacere. Si
auspica dunque una fattiva collaborazione.
Dagli
inizi apprezzo il lavoro che la redazione sta facendo ancora oggi.
Mai stato così ricco il servizio d'informazione sulla nona arte.
E
ringrazio anche giovani illustratori e scrittori freelance, quali
Chiara Chiappani, Sara "Heppi Noise" e Giada Ashwood (collega delle superiori ritrovata, l'incontro più bello del 2014) per
aver divulgato, come i sopracitati, il nome di questo blog.
Con
queste sto lavorando ad un progetto legato ad una fanzine letteraria
di un certo peso. Presto saprete veramente TUTTO!
E un abbraccio a Irene di Impero Disney, per avermi strappato anche un servizio sul terzo episodio di Potere e Potenza! Una giornalista in erba che ringrazio poiché mi ha riempito inizialmente di complimenti per il lavoro che cerco di fare!
E
infine lo dedico ad un uomo dalle mille risorse. Tra i primi ad
accendere la fiamma della narrativa e della letteratura di genere:
Giorgio Faletti.
Grazie.
Simone
Per
seguire la pagina FB, invito tutti quanti a registrarsi qui. Utile
per seguire gli aggiornamenti giorno dopo giorno.
Mentre vi scrivo sto ascoltando...
Gran bell'articolo, Simone! Nonostante, sui cd sia abbastanza ignorante e in parte anche sui libri per i film e i fumetti abbiamo gusti molto affini ( mi pare di averne contati 4 presenti anche nella mia top 10 fumetti), tranne che per Interstellar che non l'ho proprio digerito, vabbè. Grazie mille per avermi citato è stato un onore veramente inaspettato, daje così :D
RispondiEliminaCome dicevo in un altro lido, quando si parla di giovani talenti che contribuiscono, Lo Scorbiattolo spunta subito! Per il fumetto: mi fa piacere che ci siano titoli in comune nelle nostre classifiche. Attendo con (im)pazienza la tua! :P Ma premierai anche sceneggiatori e disegnatori? O solamente i titoli?
EliminaPer cinema e tutto il resto, si può sempre rimediare. Non è mai troppo tardi.
Grazie a te!
"Mattatoio n. 5" di Vonnegut è un capolavoro assoluto, geniale nella scrittura e nella concezione della storia. Un libro veramente emozionante e pieno di spunti di riflessione.
RispondiEliminaDi fumetti e musica non sono un esperto, mentre purtroppo della top 3 cinematografica ho visto solo un film ("Interstellar": assolutamente da vedere, pur nelle sue molte imperfezioni)
Ciao Luigi!
RispondiEliminaSu Vonnegut: va letto nelle scuole.
Interstellar merita nonostante qualche difetto. ;)
Per i fumetti, si può sempre iniziare (se lo si vuole). Fammi sapere!
Oddio, sono d'accordo su tantissime cose! Kafka sulla spiaggia è una cosa che ogni tanto va riletta secondo me. Bellissima anche la scelta dei fumetti. I film... ecco mi sa che io ho gusti diversi (io Anderson lo tollero proprio poco!)
RispondiEliminaKafka sulla spiaggia va assaporato comunque. Anche dagli hater.
EliminaIo Anderson lo apprezzo tanto, invece.
Per i fumetti: Ratigher rules!