Roberto Gagnor
"La cosa che preferisco del Ratto è Cinzia. Un personaggio
apparentemente caricaturale, quasi una macchietta grottesca e volgare. Che,
invece, nelle mani di Leo, diventa l’anima e il cuore dell’intera serie, il suo
lato più umano, profondo e reale. Quanto a quello che rappresenta, è
facile: il perfetto connubio tra una visione popolare del fumetto e una
autoriale. È uno dei migliori fumetti al mondo. Le qualità della comicità di
Ortolani che ritengo più importanti o efficaci? Il senso del tempo. Nessuno
come lui è capace di gestire il tempo comico di una battuta."
Roberto Recchioni
99 + 1
Risate di
ieri, di oggi...
...e domani?
Rat Man Collection 100
scritto, matitato e inkiostrato da Leo Ortolani
Ju Caffè tocca la
quota numero cento!
Cento articoli non sono mica uno scherzetto eh...
Da quell’inaspettato maggio duemiladodici tra articoli vari
e recensioni il blog è cresciuto.
Ma se ho raggiunto questo traguardo devo soprattutto a voi
che vi apprestate a leggere le prossime righe di quella che è la recensione del
numero cento di uno dei miei fumetti preferiti in assoluto.
Soprattutto di una delle serie che bimestralmente (mica cavoli
a merenda eh) ha avuto un larghissimo e fedele pubblico.
Rat Man Collection: E venne il giorno!
Infatti non voglio festeggiare solo il traguardo da me
raggiunto ma lo voglio festeggiare assieme a Leo Ortolani che merita di ricevere tutta la mia e la vostra
attenzione.
Perché del Ratto ne parliamo spesso e volentieri, specie in
momenti come questi che celebra una meta da dinosauri dell’editoria a fumetti.
Ricordo il giorno in cui acquistai il mio primo albo del
Ratto (dopo la lettura del tomo I Classici
di Repubblica, benedetta iniziativa!): il numero sessantadue nonché il
primo capitolo di 299+1...
Risi come non avevo riso mai riso prima di aprire un albo di
Leo Ortolani.
E da lì ogni due mesi continuavo a ridere fino a farmi
dolere le interiora, fino a farmi sentire dal vicinato.
E ne avrei prese tantissime.
Per un fumetto umoristico mi sono commosso più volte.
Vuoi per lo storytelling cristallino, vuoi per il pathos e
la leggerezza con le quali l’autore fa girare la storia.
...non è il protagonista.
Sarà infatti l’autore stesso a calarsi nella controparte
cartacea per stendere la disamina sul suo universo fumettistico e sulla
inevitabile fine ( per ora rimandata) della serie.
Del figlio che lo ha fatto ergere nel panorama fumettistico
italiano.
Perché l’umorismo inossidabile e la personalissima visione
della vita sono ancora oggi motori trainanti del modus scrivendi di Ortolani.
Nel numero celebrativo infatti tra bellissime metafore e
analogie racconta la nascita Rat Man e dei personaggi pre-Rat Man: tra questi vi era Vincent, un uomo che seduto su una panchina di una stazione ferroviaria era intento a giocare a carte per salvare il destino
dell’umanità.
Ma Leo Ortolani ci rende partecipi di quello che potrebbe
essere una delle creature post-Rat Man: Mucco.
Ogni notte è insonne per il nostro poiché La Storia
(raffigurata come una minacciosa e oscura creatura) fa visita nei suoi incubi
per rammendargli che la fine di Rat Man arriverà il momento giusto. Una
volta raccolte le idee e gli spunti necessari per imbastire IL finale.
Talmente turbato è l’autore che ci ficca anche sua moglie
“la Cate” in questa storia: dove assiste il suo consorte braccato da La Storia.
Questo perché nemmeno la vita può durare tutta la vita.
Le conferenze, le sue giornate di lavoro (qui assistito da
un “attore bravissimo” quale è Nicholas Cage) e la sua quotidianità in toto:
tutte narrate con una autoironia splendida (da distribuirne a pacchi nelle
piazze): viene persino schiaffeggiato in un flashback dal sè stesso odierno!
Se dovessi dare un voto a questo?
(La griglia di valutazione la trovate in alto a destra nella
voce “Come mi piace il Caffè?”)
"Cheesecake": moon landing con i tre caballeros!
Questo numero celebrativo sancisce l’inizio della fine.
Dalla prima pagina ci siamo fatti prendere per mano da Leo,
guidati tra le molteplici gag e aneddoti della sua carriera per arrivare alle
ultime cinque pagine che hanno scaldato il cuore di noi lettori.
Si ride tantissimo, ma ci si commuove come già detto.
Non poteva festeggiare meglio di così.
Perché da sempre ogni uscita di Rat Man per me è sempre
stato sinonimo di festa.
Posso dire che il suo umorismo e la perfetta gestione dei
tempi comici ha forgiato quella che è la mia verve comica. Quella poca che ho.
A Leo vanno i miei ringraziamenti più sentiti.
Dopo Silver e Bonvi, Ortolani con questo numero ci dimostra
che può sfondare le porte del pantheon fumettistico italiano e del fumetto
umoristico in special modo.
Perché del suo figlio abbiamo letto le "belle storie di una volta" e perché una volta toccate con mano, ogni volta sapremo riconoscerne le strade e sentirne gli odori. Di quelle pagine. Di quelle avventure.
Fletto i muscoli e sono nel vuoto.
Come si suol dire: 100 di questi articoli!
RispondiEliminaGrazie!!! Infatti da questo articolo si cerca di lavorare un po' di più! Ho cercato di stendere tutto l'amore per questo autore.
Eliminaho cominciato a leggere rat-man solo due anni fa, e ho capito subito che aveva qualcosa di speciale. Il numero cento rappresenta forse la summa della serie, ma penso che ne vedremo ancora delle belle.
RispondiEliminaCin cin per il centesimo articolo
Da marzo verranno ristampate tutte le storie nel formato albo della vecchia Corno. Potrai rifarti...
RispondiEliminaGrazie per aver letto!