Soggetto e sceneggiatura: Luca Vanzella
Disegni: Luca
Genovese
Nel sesto numero di Long Wei il protagonista mandarino assieme al suo fido comapgno di merende
e di avventure Vincenzo Palma
affronteranno un’impresa veramente torbida.
In una giornata tranquilla Long Wei e un intrattabile
Vincenzo decidono di fare un giretto al parco quando vengono chiamati in causa
da una cinese che lavora in un laboratorio di abiti da sposa: a lei e ai suoi colleghi sono stati sequestrati i documenti
dalla nuova gestione.
A più riprese sono stati minacciati nel caso avessero
denunciato l’accaduto ai carabinieri.
I lavoratori non riescono a reggere le quattordici ore di
lavoro.
Perciò chiede soccorso al giovane Long “Ambrogio” Wei e a
Vincenzo “Kato” Palma perché possano indagare su questa vicenda.
La sua connazionale mentre porge i ringraziamenti a Long Wei
gli fa il nome del suo sifu (maestro)
Kwan Tak Hing, nonché maestro del Tempio del Drago Scarlatto.
Dove accolse tempo prima il piccolo Long Wei per fare di lui
il suo discepolo prediletto, addirittura più del primo allievo Hei-se: questi al tempio fece le veci
di Tak-Hing durante l’addestramento di Long Wei per la Via delle cento otto Pagode.
Il sifu nel
ragazzo vide tanto potenziale.
Al loro ritorno però il tempio è stato trasformato in un
campo di addestramento per macchine assassine.
Perché?
Il finale di questo numero sarà dunque tragico per una serie
di eventi in cui il passato porta il conto carissimo da pagare a Long Wei.
La coppia Vanzella-Genovese ci regala un numero
spettacolare!
Luca Vanzella architetta questo primo episodio della
mini-arc sul passato di Long Wei in maniera encomiabile; tanto da far esaltare
come suo solito l’estro artistico di Luca Genovese. Il comparto grafico dinamico
dell’artista di Beta e Aleagio è sempre una gioia per i nostri miseri bulbi oculari.
Se vi siete persi
questo numero, peggio per voi.
Nel settimo (e ultimo) numero invece...
Lo Scorpione domina sul regno dell’odio
Soggetto: Diego
Cajelli
Sceneggiatura: Diego
Cajelli, Luca Vanzella e Stefano Ascari
Disegni: Jean Claudio
Vinci
Una vecchia conoscenza di Long Wei sbarca in Italia per
concludere il compito assegnatogli da Le
Tigri immortali del bosco dei salici: subito dopo aver chiuso le porte del
suo passato.
Vincenzo Palma viene a conoscenza del ritrovamento sulla
circonvallazione di un cadavere nudo di un uomo la cui identità è sconosciuta:
stando alle prime indiscrezioni sarebbe morto di overdose.
Nella mente di Vincenzo tornano a galla alcuni ricordi...
...come torna a fargli visita “Il Mantegna”: un uomo che lavora per i servizi segreti che ha a che
fare con Palma per oscuri motivi.
Long Wei si prepara per la battaglia finale contro “Lo Scorpione”, l’uomo che ha accettato
l’incarico di annientare il simbolo di Milano. L’eroe che da sei numeri libera
la gente dai guai con la malavita e non solo.
In questo numero ben tre sceneggiatori hanno studiato per
bene il finale di questo piccolo arco narrativo, dove continui flashback
completano il puzzle del personaggio protagonista di questa serie.
Un bel finale da cardioVincenzo/Palma...
(Concedetemi una freddura ogni tanto).
La matita di Jean
Claudio ricorda ancor di più lo stile dei manga, molto bravo a dettare lo
storytelling nelle numerose scene di azione et ecc...
Long Wei continua
a regalare sprazzi artistici di un certo livello, le solide sceneggiature di
ogni numero portano verso la conclusione di questa serie.
Le copertine di LRNZ
Ceccotti sono la ciliegina di questa sorprendente torta.
Unica pecca rimane la carta utilizzata per il settimo
numero.
Mina di poco la qualità del team artistico.
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