giovedì 10 gennaio 2019

Premi Ju Caffè d'Or(z)o 2018 - Categoria Fumetto




Settimo giro al bancone del bar, ma da queste parti si offre solo la nera bevanda preferita del sottoscritto... ehr, no. Non si tratta della Coca-Cola. Chi frequenta questo bar già sa.

La settima edizione della Palma d'Or(z)o vede premiate le eccellenze del fumetto pubblicate la prima volta in Italia nel 2018. Non mancano alcune solite voci del fumetto d'autore e seriale, a queste si sono aggiunti altri notevoli autori/titoli e nuove categorie menzionate verso i titoli di coda.


"Prego sedetevi comodi, sta cominciando lo show." (cit.)















Consigliato giusto su Esquire Italia poco prima di Lucca Comics & Games 2018, e anche per via della ghiotta presenza dell'autore allo stand.
Di Moreau si può dire soltanto che qui si afferma e prepotentemente come una delle voci più grandi della sua generazione. E il ragazzetto transalpino ha solamente trentuno anni.
Acclamato da pubblico, critica e giurie sparse per l'Europa – tanto da vincere a Lucca un Gran Guinigi con La scimmia di Hartlepool - arriva con un racconto lungo e di ampio respiro.

L'Islanda – ci troviamo nel XVIII secolo – è da tempo sotto lo strapotere dei reali danesi.
Grimr è rimasto orfano dopo un'eruzione vulcanica che non ha lasciato scampo alla sua famiglia, poco dopo viene accolto sotto l'ala protettrice di Vingmar: un ladruncolo che insegnerà al giovane “figlio di nessuno” (nomen omen) come sopravvivere, ma soprattutto a guadagnarsi il rispetto; perché in fin dei conti è l'ultima cosa che de facto potrà portarsi sotto la lapide.
Un uso dell'acquerello che si fa magistrale di paesaggio in paesaggio, spietato e bellissimo.
Sulla strada del giovane Grimr si manifesteranno diversi ostacoli, ma sembra che neanche il freddo islandese più tagliente possa scalfirgli la pelle.

L'esito è dei più epici quanto dei più simbolici.












“Psichedelia / ti fai degli acidi e poi sei in acido”, più o meno questo si prova – come dicevano gli Elii – quando ti immergi nel manto colorato di Jesse Jacobs: autore canadese conosciuto in Italia grazie al capolavoro Safari Honeymoon. E rendiamo grazie ai ragazzi di Eris Edizioni se possiamo leggerlo in tutto il suo psichedelico splendore!
Una lavatrice può davvero condurre in una dimensione parallela popolata da animaletti e freak?
La risposta la troverete (ovviamente) nel libro e in questo mio speciale uscito pergli amici di Finzioni Magazine.

A coloro che non ne avevano mai sentito parlare manco di striscio (volendo): sappiate che il nome di Jacobs è una tappa obbligatoria per chi vuole approcciarsi al fumetto underground e alla personalissima cifra stilistica dell'autore. Imprescindibile.













Nel 2018 è stato un po' il God of war e il Red dead redemption del fumetto: perché accompagnato da un'accoglienza positiva planetaria. E come se non bastasse una pioggia di premi da tutte le giurie dei festival di settore.
Partito negli States come un caso letterario, giunge poco dopo in Italia che era già salutato dal mondo come una pietra angolare del fumetto mondiale; lodata persino da un maestro vero come Chris Ware.
Il grande pregio di Emil Ferris è stato quello di imprimere fortemente nelle pagine gli incubi e i sogni di Karen Reyes: la bambina licantropo Karen che indossa i panni del detective, con lo scopo di fare luce sull'omicidio della sua vicina Anka Silverberg. Mica per diletto.
La storia della donna assassinata risale agli anni della Seconda guerra mondiale. Da qui la bimba licantropo si tufferà nelle pagine personali di una donna che ha visto sulla sua pelle abbattersi uno dei più grandi crimini della Storia.
Ogni capitolo viene aperto da una copertina delle riviste pulp che la ragazzina divora (avidamente) e venera, disegnate veramente con una perizia tecnica assoluta.
Karen/Emil non fa in tempo a chiederci se “i mostri sono meglio delle persone” (semicit.) che sul finale cambia tutto quanto il quadro del racconto, un calderone che contiene noir e memoir storico (la deportazione di Anka nei campi di concentramento), più il romanzo gotico e l'autobiografia.
Si spera che nel 2019 venga pubblicato il secondo tomo.

Tutti siamo in attesa di scoprire come andrà a finire l'indagine di Karen.






Dopo Peplum di Blutch, 001 edizioni porta sugli scaffali un altro libro – a sfondo storico - importantissimo.
Con pochi tratti ci fa rivivere scene di vita quotidiana, gli amori e gli intrighi prima del drammatico evento naturale che abbiamo studiato sui libri di Storia.
Frank Santoro ci fa catapultare nel 79 d.c. con un registro grafico tutta suo e simile al lavoro fatto per uno storyboard. Qui una grazia del tratto – ridotto all'osso perché veramente sintetico – viene sfruttato all'ennesima potenza e per una storia sì lontana dal nostro vissuto contemporaneo, ma che è ancora vivida e commovente grazie al tocco sensibile e intelligente dell'autore.






Una storia di abusi e di violenze, le stesse che vengono reiterate sul corpo della protagonista e di molte altre sue coetanee a scuola e sul posto di lavoro. Il più delle volte costrette a fuggire dal nucleo famigliare in cerca di fortuna, ma si ritroveranno con un lavoro frustrante quanto umiliante.
Ancco tratteggia l'oscura Corea del Sud degli anni '90, dove la violenza era all'ordine del giorno, nonché modello educativo esemplare per le “ragazze cattive” del titolo.
Ancco ci consegna una pagina nera di storia bruciante, interamente riportato con un comparto grafico scuro.




EX AEQUO








Non c'è decreto sicurezza che tenga: questi due libri a fumetti devono essere presenti sulle scrivanie, sui comodini e nelle tasche di tutti. Nessuno può sottrarsi dall'essere umani oggi.
Due libri in grado di dirci che in fondo tutti noi possiamo accedere a delle fonti di informazioni sicure su un fenomeno sensibile quale è l'immigrazione.
Salvezza riporta dati, conversazioni, studi e tutta l'esperienza che gli amici-colleghi (nonché coppia ben rodata del fumetto italiano) hanno passato a bordo della Aquarius.

Marino Neri (sotto l'egida Oblomov) ci tiene per mano per mostrarci la vita illuminata degli emarginati, di cui basta davvero un pizzico di cattiveria per calpestarle, e da questi dobbiamo saperci difendere sempre.
Un quadro neorealista e sulla scia del lato tenero di Dogman, Neri splende con questo piccolo canto di Natale personale.





Primo fumettone letto nel 2018.
Una gemma multicolore che irradia gelo e colori.
Il nome di Luke Healy viene pescato da Coconino press e – giustamente – inserito nel suo grande catalogo.
Su Il Mucchio Selvaggio ne avevo parlato molto bene nell'ultimo numero pubblicato.













Di Sabrina Gallo non vi è più traccia.
Questo di Drnaso è un quesito: come reagirà la comunità, la contea, ma soprattutto gli utenti del web davanti al dramma della giovane ragazza scomparsa?
Sempre con uno stile minimale e rigoroso, nel pieno del controllo di un medium. 
Nick Drnaso apre un vaso di Pandora da cui escono tutte le teorie del complotto e il malessere post 11 settembre. Una riflessione alienante sull'isolamento e sull'uso non proprio confortante dei social network.
Un plauso all'editore che ce lo ha consegnato nel formato originale. 









Il fumettista francese mette da parte il lato intimista per cimentarsi con un romanzo (a fumetti) epico-cavalleresco.
L'arte sequenziale dell'autore di Portugal e de Gli equinozi si prende una pausa dal lungo periodo intimista. Un maestro - accompagnato dalla co-sceneggiatrice Moreil - nell'aver messo in scena – con una certa ambizione – una favola che vede temi sociali quali emancipazione, intrighi di palazzo e la lotta delle classi. Spesso chiamando in causa l'arte di un gigante come Gianni De Luca nelle doppie splash page.
A quando il secondo volume?




Altro giro e altro fumettista americano di cui bisogna sapere tutto o quasi.
Dopo l'antologia di racconti Golem stories torna con una storia nera ambientata nell'industria cinematografica dei b-movie. 
Le ambizioni di Seymour, in procinto di realizzare il suo primo lungometraggio, saranno vanificate? Se sì, come?
Tra le uscite più esaltanti della scorsa stagione in casa Oblomov edizioni.





Questa più avanti è la shortlist del premio, titoli medagliati compresi.
La zona calda della classifica.





Che Leo Ortolani fosse un gigante che cammina tra gli uomini (cit.) lo avevamo dato per assodato. Ma con Cinzia, cavolo, sembra che sappia parlare il linguaggio del racconto lungo da tempo e non aveva detto niente a nessuno!
Paul, che poi diventa Cinzia (gli afecionados la ricorderanno come la lucciola della quinta strada): la donna che ha sempre sognato di essere.
Si ride, si piange e si ride di nuovo.
L'ex postino che consegnò l'albo di Topolino a Deboroh, che grazie al quale ha seguito poi la vocazione del supereroe Rat-Man,  sfida i tabù della società in cui vive - la stessa in cui viviamo anche noi, mannaggia - sulle questioni di genere.
Ma se noi tutti ci guardassimo negli occhi e ci chiedessimo: "ma davvero ci frega nulla di chi siamo veramente?"
Non so, ma dei baronetti cantavano qualche decade prima questo: "and in the end / the love you take / is equal to the love / you make."







In un albo di notevoli dimensioni, Bacilieri vi ha sfruttato appieno figure, ambienti e le architetture meneghine. Tutte quante proposte in una carellata mentre Daddo e Skilla, una ragazza che straborda di bellezza ellenica dalle folte sopracciglia in giù, consumano l'atto sessuale.
Ah, anche qui la Torre Velasca si prende la scena! Quella dell'architettura in generale, che fa da sfondo alle vicende amorose dei giovani innamorati - è un fil rouge che tiene viva la produzione di un maestro.
L'amore è un tramezzino. Un po' come la città meneghina a cui si offre come sfondo perfetto per questa storia dolce amara che strizza l'occhio ai fan di Wes Anderson.






Quel “voglio suona'” è un grido che si traduce poi in impeto, quel motore che al vecchio Colt fa alzare il culo dalla sedia e a domandarsi chi fosse stato (in gioventù e nel pieno dell'esplosione del punk) prima di essere sbattuto all'ospizio di Villa Doris. 
Come nelle storie più nere e nichiliste, Taddei e Angelini ci ricordano che può esserci un briciolo di speranza in un mondo – consumato e rinsecchito a causa del consumismo selvaggio – dove ci sono rimaste nient'altro che le briciole. Ergo: non c'è spazio più per i vecchi di merda.
Un maelstrom distopico ambientato nel 2029: che questo sia in realtà un avvertimento degli autori?






Un esordio che ha tenuto banco nell'ultima stagione autunnale, presentato in anteprima assoluta a Lucca... e qui vi ha fatto proprio una bella figura.
Vittoria “Vitt” Moretta crea un proprio regno, che talmente può sembrare assurdo e sincera questa cittadina – frequentata da anime posticce - che potrebbe essere benissimo sfruttata in una futura serie a fumetti (e perché no, anche con una trasposizione animata).
Harkham, Segar, Clowes e Ratigher sono i numi tutelari che aleggiano sopra la testa di Vitt Moretta.
Proprio di Ratigher c'è l'evasione dalla fortezza borghese (vedi Trama) verso quello che può essere un purgatorio, se non un paradiso in cui possono perdersi i tre ragazzi protagonisti.
Come ho scritto già altrove: Il tramonto del Sea Breeze è un esordio che vive di sintesi, di personaggi alticci e di quell'insano romanticismo (post)adolescenziale che non guasta mai.
Tracimante di ormoni galoppanti e di un segno che strizza l'occhio ai lettori punk che si rispettino.
Un'esecuzione anarchica che si venera volentieri per coraggio e sfacciataggine della giovane autrice.







L'enfant prodige del fumetto d'oltralpe ha reso fulminante la prima stagione fumettistica nel 2018.
Nel mio primo articolo apparso su Esquire Italia ho speso parole d'amore e di stima nei confronti di un titolo che è leggere (e da rileggere in futuro).






Ah, ma quant'è bravo Jaime “Love & Rockets” Hernandez?
Così capace a tessere una grammatica certosina che si finisce ad avere tra le mani un capolavoro vero. La vita di Maggie nella cittadina di Huerta sarebbe piaciuta moltissimo al papà della fittizia Macondo Gabriel García Márquez.






"Cronachette è la roba più bella che abbia mai letto", così diceva Gianni Pacinotti durante le riprese del mockumentary Il ragazzo più felice del mondo. Ma dovrà poi ricredersi qualche mese dopo e firmando una corposa prefazione al volume.

Atto di Dio è un'esperienza visiva che lascia col fiato mozzato a fine lettura.
Una mappatura puntinista post terremoto (all'Aquila e ad Amatrice) che cede un campo (devastato dal sisma) alle voci di creature: la prima a farsi sentire è quella di un docile capriolo stordito dal traffico stradale che lo separa dal bosco e dai flash dei curiosi che visitano le aree circostanti.
Nanni era già sotto i riflettori per i lavori precedenti, ma qui entra di diritto nel gotha del fumetto italiano ed europeo. Gli va riservato un posto - e anche bello comodo - perché si è distinto con una forma espressiva non proprio delle più facili per i lettori poco navigati.
Questa è la prova che Nona Arte può essere davvero di multiforme ingegno.











Il maestro italiano della linea chiara porta a compimento il suo progetto più ambizioso.
Ne Il libraio di Praga - proposto nell'integrale Jonas Fink: una vita sospesa - cominciano a calmarsi le acque dopo la dittatura comunista, la stessa che mise in carcere Arthur Fink con l'accusa di essere ebreo e per aver cospirato contro il regime.
Jonas ora è un uomo. Vede intorno a se un fermento culturale prendere piede grazie a quella che sarà la Primavera di Praga del 1968.
Con l'aiuto della Rizzoli Lizard possiamo sapere come si concluderà una saga storica appassionante durata più di venti anni.

Per questo Giardino si porta a casa una targa come...


MIGLIOR DISEGNATORE





in ex aequo con un suo connazionale:







MIGLIOR SCENEGGIATORE




Pesa effettivamente la cadenza bimestrale, ma tanto meglio: perché l'autore potrà prendersi più tempo per scrivere al meglio gli episodi di una serie immensa, con cui ci si può confrontare benissimo per i prossimi anni.
Più avanti il signor Bilotta - con al seguito il team di disegnatori e coloristi - un altro premio.



EX AEQUO



MIGLIOR SERIE A FUMETTI






Il professore della Roma papalina ha però come compagno di stanza una serie che arriva dal Sol Levante.
Su Il Mucchio Selvaggio scrivevo in toni entusiastici del primo numero (di quattro).










MIGLIOR EDIZIONE DI UN CLASSICO


EX AQUO






Il titolo della neonata collana Doku (di casa Coconino press) è un cult degli anni '80 che può solleticare il palato dei nostalgici e di chi vorrà conoscere una gemma atipica del manga.
Il finale è quanto di più straziante si possa prevedere, non lasciatevi confondere dal tratto aggraziato se non abbozzato il più delle volte.
Indice che gli editori italiani si stiano muovendo per un recupero di storie mai pubblicate prima d'ora nel nostro paese.

E di recuperi nipponici ne sa bene l'editore di via Coni Zugna: grazie a loro possiamo leggere ancora Kazuo "L'età della convivenza" Kamimura. E vi pare poco?




MIGLIOR EDIZIONE INTEGRALE



Grazie a Rizzoli Lizard sono stati raccolti tutti gli episodi del detective felino più famoso del fumetto europeo. 
Un cartonato davvero sontuoso.


MIGLIOR REALTÀ EDITORIALE



EX AEQUO







Per la casa editrice fondata da Igort è stata protagonista con uno strapotere assurdo: tra nuovi volti e il lascito artistico del sensei Taniguchi, tra la cura dell'oggetto libro e la sola idea di portare The love bunglers sui nostri scaffali.

Ma il 2018 è stato anche l'anno di J-Pop che, con la solita costanza e con la stessa voglia di lanciarsi in nuovi recuperi, è stata la regina per quanto riguarda la pubblicazione di manga e di tutta quella sfera che abbraccia il mondo del gekiga. Vedi su tutte la collana Osamushi collection.
Arriveranno già da questo mese altri inediti del dio del manga. Next stop: Delitto e castigo!


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