Bene.
Per il quarto anno consecutivo mi ritrovo a scrivere il tradizionale post di fine anno, e di buon augurio per l'anno che verrà...
Per il quarto anno consecutivo mi ritrovo a scrivere il tradizionale post di fine anno, e di buon augurio per l'anno che verrà...
...o meglio, per l'anno che è in corso da poco.
Il 2015 ha portato sui vari circuiti tantissimo materiale: fumetti, musica e romanzi per primi.
Un'annata che mi ha permesso di delineare un percorso. Di trovare un impiego lavorativo che mi si confacesse alla passione/esigenza che mi tiene vivo.
(In molti senz'altro avranno capito di cosa sto parlando).
Bon.
Il 2016 sappiamo già che sarà carico di tanta altra bella musica da ascoltare, idem per i graphic novel (il ritorno di Paco Roca con La casa tra i vari) e per il cinema: proprio tra breve entreremo nel pieno dei Premi Oscar. E tanto basta.
Quest'anno i premi mi piace dedicarli alle persone che hanno assecondato quella mia passione di cui vi ho parlato sopra, lavorando così in un settore che finalmente sto toccando con mano.
Perché sul campo si impara sempre e tanto.
Lo dedico anche agli amici che ho conosciuto quest'anno: in fiera, in giro, al mare e alla mia famiglia.
Che per primi hanno permesso al sottoscritto di volare libero verso ciò che più desiderava intraprendere.
A Enrico e a Lollo: che prima di essere degli ottimi fratelli sono dei bravi ragazzi.
A Enrico e a Lollo: che prima di essere degli ottimi fratelli sono dei bravi ragazzi.
Quella che vi apprestate a leggere è la lista di ciò che mi ha colpito/sedotto/ammaliato/stordito nel precedente anno solare. Personale e senza vincoli con alcunché.
A voi, invece?
Buona lettura e grazie.
p.s. lo scorso anno ho realizzato pochi articoli per il blog. Questo dei Premi è anche un modo per "riparare" il danno, con l'auspicio di produrre di più.
p.s. lo scorso anno ho realizzato pochi articoli per il blog. Questo dei Premi è anche un modo per "riparare" il danno, con l'auspicio di produrre di più.
Edizione precedente: 2014
MUSICA
COLAPESCE – Egomostro
Prima scoperta e primo disco acquistato
del 2015!
Non c'è che dire: il cantautorato del siculo Lorenzo Urciullo l'ho apprezzato davvero tanto.
Non c'è che dire: il cantautorato del siculo Lorenzo Urciullo l'ho apprezzato davvero tanto.
Synth pop misto Battisti. Un bellissimo sentiero della canzone d'autore italiana.
Della migliore tradizione, oserei dire.
Perché brani come Reale, Maledetti italiani, Brezsny, Mai vista - e mi fermo qui - sono già dei piccoli classici.
L'avvento di questo disco mi riporta alla mente Favola di Adamo ed Eva di Gazzé, stesso impatto culturale. Imho.
EDITORS – In dream
The weight of your love mi aveva saziato di musica indie più lirica per testi e sound.
L'ultimo arrivato di Tom Smith e soci
segue un'altra direzione: cupa, elettronica (da non confondere con
quella utilizzata nel terzo disco loro) e orchestrale.
Tutto questo amalgamato in un gioiello
davvero prezioso per chi ama le sonorità pop più morbide e alternative.
Ci si lascia cullare dalla voce profonda di Tom Smith, che si rivela d'essere a distanza di anni che è un piacere.
BLUR - The magic whip
"Blur tornate insieme!" (Semicit.)
Il ritorno che tutti aspettavamo con
fervore.
E ad avercene di ritorni così.
Damon Albarn, Coxon e compagni si sono
ritrovati dopo la bellissima avventura quale è Think Thank, e
stiamo parlando del 2003.
Nel nuovo lavoro li vedi tirar fuori tutto l'entusiasmo di un gruppo che ha fatto la storia del
brit-pop e della musica tutta.
Damon ci mette del suo grazie
all'esperienza passata come solista (di recente) e nei vari (super)
gruppi che ha fondato di recente.
Go out, Lonesome street, There
are too many of us. Tutti singoli commoventi per la loro
bellezza.
Quanto ho beneficiato da questo
disco!
ADELE - 25
ADELE - 25
Che lo vogliate o meno: Adele produce
quello che un buon fan di musica pop (autentico) pretende da tutti i sedicenti artisti di questo genere.
Il suo 25 sfonda di già record
su record di vendite. Ma stiamo parlando di un prodotto che si meriti
tutta la nostra attenzione? Ne siamo certi?
Si. Perché trattasi di un gioiellino pop che passa dalle sonorità più classiche a quelle più moderne: facendolo con una leggiadria da fuoriclasse.
Si. Perché trattasi di un gioiellino pop che passa dalle sonorità più classiche a quelle più moderne: facendolo con una leggiadria da fuoriclasse.
All i ask, When we were young, Hello,
Million years ago. Tutti brani (dal respiro classico) affidati a
dei grandissimi producer storici della scena internazionale.
Se volete ascoltare senza pregiudizi un
disco genuino, ma dai toni anche ambiziosi, sarete i benvenuti. Prego.
OOOPOPOIOOO
Ho avuto il piacere e l'onore di
assistere ad un loro live nella mia città, organizzato da Bucolica
Produzioni (che non saprò mai ringraziare abbastanza).
Il live faceva parte dell'itinerario
musicale "Tracce": una rassegna estiva dove artisti di
vario genere potevano esibirsi nei vicoli e nei luoghi caratteristici della parte
alta di Terracina.
Il duo composto da Vincenzo Vasi (ha
suonato con Vinicio Capossela e Colapesce tra i tanti) e Valeria
Sturba si sono messi in gioco e si sono divertiti tantissimo a
scoprire e a riscoprire, con la curiosità tipica dei bambini, i
suoni del theremin; spremendolo alla fin fine con il risultato migliore.
Una ricerca delle più ardite sonorità.
Un viaggio dove l'ascoltatore non potrà che tornare a casa
arricchito. Realtà sperimentale che va seguita.
BRANDON FLOWERS - The desired effect
Mai come quest'anno mi sono divertito
con la musica.
Everything everything, Madh, Meg e Tame
Impala.
Tutti questi mi hanno accompagnato come
una degna ost estiva saprebbe fare.
Ma il frontman dei The Killers ne è
uscito da grande vincitore.
Lonely Town: pura adrenalina '80s.
Passata con un video dove una scatenatissima Penelope Mitchell danza
al ritmo della hit. Una seduzione fatta musica.
Still want you: altro pezzo
sfacciatamente '80s! Anche questo lanciato con un videoclip
originalissimo.
Queste le hit preferite del
sottoscritto.
Sta a voi però scoprire le altre che
non sono per niente da meno.
Se "l'effetto desiderato" era quello di vedermi scatenato e farmi sentire poi nostalgico di questi sound, be', missione compiuta!
STEVEN WILSON - Hand. Cannot. Erase.
Sul mio taccuino era già segnato - a
gennaio 2015 - il nome di Steven Wilson come assoluto vincitore. In
anticipo? Si.
Già vincitore del Premio d'Or(z)o 2013
per il capolavoro prog-rock The raven that refused to sing, non
poteva assolutamente smentire la sua capacità di produrre e suonare
una rarità musicale come questa. Una certezza che non è stata per niente sbugiardata dal talento cristallino del Porcupine Tree.
L'album è contaminato ampiamente dall'elettronica, dai cori e da un filo conduttore che ha come protagonista una donna. Joyce Carol Vincent. Ritrovata morta dopo tre anni, in quel lasso di tempo nessuno l'aveva più cercata. Da qui l'introspezione sul personaggio di questo concept rosa.
L'album è contaminato ampiamente dall'elettronica, dai cori e da un filo conduttore che ha come protagonista una donna. Joyce Carol Vincent. Ritrovata morta dopo tre anni, in quel lasso di tempo nessuno l'aveva più cercata. Da qui l'introspezione sul personaggio di questo concept rosa.
Un concept nella forma musicale più aulica possibile.
Le tracce migliori: 3 years older, Routine, Home invasion, Happy returns.
Le tracce migliori: 3 years older, Routine, Home invasion, Happy returns.
CINEMA
Ho avuto davvero poco tempo
per visionare più film rispetto lo scorso anno.
Ma non per questo mi sono
lasciato sfuggire dei titoloni: tra questi il miracolo
cinematografico del 2015. Inaspettato.
YOUTH – di Paolo
Sorrentino
Lontano anni luce dalla
magniloquente e accecante pellicola La grande bellezza, vincitirice
di un sudatissimo (contestato dai leoncini da tastiera) Premio Oscar per il Miglior film straniero.
Il maggiordomo di Batman e
Mr Wolf (qui rispettivamente nei ruoli di direttore d'orchestra e
regista) alloggiano in un hotel svizzero. Lontani dal chiasso e dai
flash dei fotografi, per riflettere su quanto abbiano dato
effettivamente durante la loro artistica, anche su quanto abbiano inciso
però nella vita delle persone a loro più care.
Sorrentino muove bene i suoi attori dalla caratura internazionale, Dano (visto prima in 12 anni schiavo), Keitel e una Jane Fonda super!
Quando gli uomini/artisti all'imbrunire hanno ancora qualcosa da dire.
Quando gli uomini/artisti all'imbrunire hanno ancora qualcosa da dire.
BIRDMAN – di Alejandro
Gonzalez Ińàrritu
Un manifesto in piano
sequenza (o quasi) sulla mercificazione dei cinecomic, sul tramontare
di qualsiasi artista e del pubblico; impoveritosi mentalmente con dei blockbuster
inutili. La sceneggiatura contiene dei vastissimi sottotesti che
ancora oggi vengono analizzati dai più curiosi. Alla fotografia:
Lubezki. Che dire?
Il cast regge grandiosamente
in tutta la durata del film: Keaton, Norton, Stone, Watts...
...magnificenza allo stato
puro.
E attendo con forte
curiosità Redivivo.
Ed ecco il succitato
miracolo del 2015.
WHIPLASH – di Damien
Chazelle
La storia di un ragazzo che
vuole perseguire ad ogni costo il suo obiettivo: diventare uno dei
più grandi musicisti jazz.
Prima però dovrà vedersela
con il sergente istruttore della musica: Terence Fletcher,
interpretato da un immenso J.K. Simmons.
Il film (secondo il mio
avviso) sta tutto nel dialogo che avviene tra il giovane Neiman e la
sua ragazza Nicole: avete presente la scena in cui parlano delle loro
scuole?
Nicole ha provato a fare
domanda a più scuole possibili per l'ammissione: sostenendo che non
gliene fregasse un granché del prestigio di un istituto.
Neiman afferma che la sua sia la migliore nel settore. Sostenendo la sua tesi con un tono fierissimo. Ecco.
Neiman afferma che la sua sia la migliore nel settore. Sostenendo la sua tesi con un tono fierissimo. Ecco.
Whiplash viene raccontato
con un thrilling che mozza il respiro. Una montagna russa che si ferma al finale al fulmicotone.
That's all, folks!
LIBRI
Il 2015 è stato l'anno El
Dorado per quanto concerne la letteratura: grazie un po' al mio
impiego e a circostanze di vario genere mi sono avvicinato tantissimo
al panorama italiano attuale. Sapeste quante chicche ho letto...
Nella mia classifica?
Capolavori, conferme e una sorpresa che ora fa parte dei miei 10
titoli intoccabili!
MURO DI CASSE – Vanni
Santoni
Ve l'ho già detto che è il
miglior romanzo italiano del 2015?
No, eh?
No, eh?
QUI ho spiegato il perché.
LA SCOPA DEL SISTEMA –
David Foster Wallace
Andrea Pennywise definisce
lo scrittore americano (autore del monumentale Infinite Jest) come un marziano, non ha mica tutti i
torti!
L'opera d'esordio di una
delle figure di spicco del Post-modernismo è ricca di complotti,
bellezza, isteria, trame intricatissime, termini ricercatissimi,
belle ragazze e un po' di metanarrativa.
Un capolavoro d'inusitata e
spietata bellezza che pure oggi avvicina tantissimi curiosi al genere e alla lettura.
(Grazie, Andrew)
IL CARDELLINO – Donna
Tartt
Primo libro letto nell'anno
solare 2015. Diviso tra Dickens e il grande romanzo americano (e forse anche
di più).
Opera vincitrice del Premio
Pulitzer 2014, com'era giusto che fosse.
Il capitolo finale è quanto
di più bello possa leggere un appassionato di Storia dell'arte.
Arrendetevi e sorprendetevi con l'avventura
di Theo, un bambino che coltiverà col tempo un rapporto morboso con
il dipinto fiammingo che da il titolo al romanzo.
Una storia che prenderà la
piega di una serie tv paragonabile a Breaking bad.
And now due titoli in ex-aequo.
Possono convivere benissimo al secondo posto.
Uno per l'America e l'altro per l'Italia.
Uno per l'America e l'altro per l'Italia.
Una poltrona per due!
RUMORE BIANCO – Don
Delillo
Mera e propria tempesta
magnetica (letteraria) che si è abbattuta negli anni '80.
Due linee guida del romanzo:
complotti e paranoie.
Il consumismo più sfrenato
come tema centrale del romanzo, l'americano medio completamente
stordito dai prodotti che vede nelle ipnotiche pubblicità.
Protagonista della storia è Jack Gladney, docente di studi hitleriani presso un college del Midwest.
Protagonista della storia è Jack Gladney, docente di studi hitleriani presso un college del Midwest.
A lui toccherà il compito di indagare e di attraversare ansie e una tempesta apocalittica.
Un caposaldo che ha contribuito fortemente nella letteratura, grazie a questo Delillo si innalza tra le figure più grandi del Post-modernismo.
Un caposaldo che ha contribuito fortemente nella letteratura, grazie a questo Delillo si innalza tra le figure più grandi del Post-modernismo.
Il 2016 sarà anche l'anno
del ritorno di questa penna.
HANNO TUTTI RAGIONE –
Paolo Sorrentino
L'estate 2015 è stata la
più emozionante.
Mi sono fatto guidare dalla
mano di Tony Pagoda, artista e uomo che ha passato una vita tra
feste, concerti in tutto il mondo e segreti che toccano il cuore del
lettore più sensibile.
La prosa dell'autore
partenopeo incanta e seduce.
Prima di
essere l'abile regista che tutti conoscono, Paolo Sorrentino è un insuperabile maestro
dello storytelling. Hanno tutti ragione è tra le pietre angolari del
decennio scorso.
Tony Pagoda è un uomo che
ha vissuto pienamente gli anni più turbolenti della sua vita; per poi prestarsi a raccontarcela in questo capolavoro; per insegnarci ad
essere più uomini e più umani, a meravigliarci e a riscoprire
sempre la vita. In ogni attimo.
La conferma letteraria
arriva dalla penna che ha sfornato il romanzo più bello letto dal
sottoscritto lo scorso anno. Uno scrittore per il quale nutro tanto
rispetto. Tra le mie divinità artistiche e umane.
GHIACCIO NOVE – Kurt
Vonnegut
La parola di Dio letta da un suo illustre discepolo.
Un calderone di storia
dell'umanità.
Vonnegut prende l'invenzione
della bomba atomica e ne sviscera tutto pur di svelare la più
nascosta delle sfaccettature umane.
Sempre più ironico analizza
l'uomo e le sue controversie, i suoi culti e le sue religioni, specie
di queste.
La religione come la bomba
atomica.
Queste fanno degli uomini
protagonisti del romanzo degli irresponsabili.
Sette anni prima di
pubblicare il più celebre Mattatoio n.5, Kurt
ritrae l'uomo in tutta la sua colpevolezza.
Tiene bene ancora oggi che sono passati più di quarant'anni. Mostruosamente attuale.
FUMETTI
GOLEM –
LRNZ
Il
capitalismo secondo Lorenzo Ceccotti, aka LRNZ.
Il
membro dei Fratelli del Cielo mi ha fatto smaniare prima dell'uscita
di questo graphic novel.
In vita
mia ho atteso impazientemente soltanto questi titoli: unastoria
di Gipi, Le ragazzine di Ratigher, e adesso per La casa di Paco Roca!
Mr
Ceccotti prende il presente e ne fa oggetto di una denuncia pittorica
e poetica nei confronti di un capitalismo sempre più invadente:
infatti la trama ha come ambientazione la Roma dell'anno 2030.
Tutti
vivono nel benessere più totale grazie alla tecnologia sviluppatasi
massicciamente col tempo: ma nelle vite di tutti ha preso possesso la
pubblicità, perfino nei sogni.
Steno è
l'unica ancora di salvezza per sventare i piani di un'organizzazione che trama nell'ombra per manipolare e soddisfare i bisogni delle persone.
Grazie ai sogni di Steno si può sopravvivere alla più terribili
delle dittature.
Un
monito.
A LRNZ
va anche il Premio d'Or(z)o come Miglior disegnatore. Toh!
QUI il reportage dell'incontro alla Borri Books avvenuto lo scorso gennaio.
BEOWULF
– Santiago García
e David Rubín
Prendi
un testo della tradizione anglosassone come Beowulf; poi aggiungi degli elementi visivi/cromatici fortemente pop et voilà! Tiri fuori un graphic novel che riprende le gesta del valoroso guerriero, Beowulf, che sfidò l'orrida creatura di nome Grendel.
Un
atto eroico narrato con una gabbia libera dal registro
cinematografico: la sceneggiatura di Santiago è coadiuvata da un
Rubín qui fuori scala: inquadrature dal taglio sempre più minuscolo;
colori pop che accendono sempre più i toni dell'epopea; violenza e
gesta eroiche.
Un'arkengemma di graphic novel! In Italia confezionata in un'edizione poderosa made in Tunué.
ANUBI –
Marco Taddei e Simone Angelini
Quando
il termine "dio sceso in terra" non ha più valore.
La
divinità egizia Anubi viene trasfigurata e spogliata, sempre
con le fattezze canine (o da sciacallo, o come dir si voglia), per vivere poi da emarginato in una società che lo evita senza riserve.
Additato
come drogato e amico dei drogati.
Raccontato da un registro narrativo scarno come il tratto del compagno Angelini.
L'inizio del graphic novel spiazza per messaggio e rappresentazione in sé. Mistico.
Anubi è l'outsider di questa annata a fumetti.
L'inizio del graphic novel spiazza per messaggio e rappresentazione in sé. Mistico.
Anubi è l'outsider di questa annata a fumetti.
Graphic
novel più letterario di questo ne circolano pochi.
QUI –
Richard McGuire
Ho
assistito all'incontro tenuto al Salto15 con Siti e l'autore del
graphic stesso.
Mi sono
portato a casa una copia autografata (e timbrata) da Richard.
A Lucca
Comics & Games (e non solo) c'era una mostra al titolo dedicato,
con tavole, foto di famiglia del fumettista e memorabilia vari.
Sulla
rivista Raw (di Art Spiegelman) vennero pubblicate cinque tavole,
da queste ne venne fatta in seguito una versione più estesa. Quella che
oggi possiamo leggere in tutto il suo splendore concettuale.
Con
un'inquadratura fissa (?) viene raccontata la storia del tempo. Il
tempo come assoluto protagonista di questo fumetto dalle molteplici
chiavi di lettura complesse.
Un'opera che ha tutte le premesse per essere studiata anche in futuro.
IL PORTO
PROIBITO – Teresa Radice e Stefano Turconi
Teresa Radice e Stefano Turconi avevano composto un inno alla bellezza e alla semplicità delle piccle cose con Viola Giramondo. Ora candidato (per l'edizione francese edita Dargaud) alla Séléction Jeunesse di Angoulême 2016!
Dopo aver racchiuso tutto quanto lo stupore per l'arte e la bellezza in una minuta bambina giramondo, hanno deciso di salpare verso Plymouth: dove inizia la storia di Abel e del mistero che permea questo racconto grandioso che sa di salsedine.
Plymouth: metafora delle nostre inquietudini e del nostro essere. Una cittadina inglese dove parte e finisce uno dei racconti di mare più belli mai concepiti.
Un tomo che trasuda tutta l'epicità del grande romanzo marinaresco.
Una minuziosa documentazione, un amore spropositato per le ballate di Coleridge e tanti altri cantori del mare.
La riprova che il mare ispira sempre nobili sentimenti.
p.s. in giro si sente troppo spesso fare paragoni (inopportuni) con Viola Giramondo.
Per me due rappresentano due bellezze diverse. E lo dico da semplice lettore, non per altro.
Unico minimo comune denominatore delle opere: il beneficiarne subito!
Teresa si porta per questo anche il Premio Miglior Autrice d'Or(z)o 2015!
Si deve tantissimo a loro già da diverso tempo anche per il lavoro che fanno per Topolino e Pippo Reporter.
Dopo aver racchiuso tutto quanto lo stupore per l'arte e la bellezza in una minuta bambina giramondo, hanno deciso di salpare verso Plymouth: dove inizia la storia di Abel e del mistero che permea questo racconto grandioso che sa di salsedine.
Plymouth: metafora delle nostre inquietudini e del nostro essere. Una cittadina inglese dove parte e finisce uno dei racconti di mare più belli mai concepiti.
Un tomo che trasuda tutta l'epicità del grande romanzo marinaresco.
Una minuziosa documentazione, un amore spropositato per le ballate di Coleridge e tanti altri cantori del mare.
La riprova che il mare ispira sempre nobili sentimenti.
p.s. in giro si sente troppo spesso fare paragoni (inopportuni) con Viola Giramondo.
Per me due rappresentano due bellezze diverse. E lo dico da semplice lettore, non per altro.
Unico minimo comune denominatore delle opere: il beneficiarne subito!
Teresa si porta per questo anche il Premio Miglior Autrice d'Or(z)o 2015!
Si deve tantissimo a loro già da diverso tempo anche per il lavoro che fanno per Topolino e Pippo Reporter.
SERIE A
FUMETTI
Coney
Island – Gianfranco Manfredi, Giuseppe Barbati e Bruno Ramella
Nei
ruggenti Anni '20 neyorkesi la malavita ha preso piede per le strade
più malfamate e non.
Il
comparto grafico contiene scenari e costumi ripresi fedelmente da
Ramella e dal compianto Barbati, che qui ha lasciato il suo maestoso testamento
artistico.
Fa da sfondo a questa vicenda il luna park Coney Island, ai tempi le persone potevano rilassarsi dopo una settimana di duro lavoro, concedendosi così un poco di sano svago.
Gianfranco
Manfredi non ha bisogno di presentazione alcuna: offre ancora una
volta una storia tridimensionale su una cornice storica americana.
Rat Man
– Leo Ortolani
Serie
iniziata con la trilogia che fa il verso a The Walking Dead di
Kirkman e conclusa con la seriosa (quanto basta) Trilogia del Padre:
incentrata sul rapporto tra Bodah e il piccolo Valker, presto alle
prese con il figliolo Deboroh.
Una
certezza. Leo sempre presente ogni anno con una verve artistica
gigantesca.
Topolino
e l'Impero Sottozero – Casty
Ne ho
parlato abbondantemente in casa Impero Disney!
Di questa avremmo bisogno di un'edizione cartonata, come di Tutto questo accadrà ieri (in tandem con Bonfatti). PURA MERAVIGLIA che ha omaggiato Topolino nel giorno del suo compleanno.
Di questa avremmo bisogno di un'edizione cartonata, come di Tutto questo accadrà ieri (in tandem con Bonfatti). PURA MERAVIGLIA che ha omaggiato Topolino nel giorno del suo compleanno.
Casty si porta a casa nche il Premio come Autore Disney dell'anno 2015.
Mai come quest'anno si è dimostrato ancor più capace di calare Topolino e comprimari (compreso il ripescato Atomino Bip-Bip) nelle situazioni più distopiche e disparate possibili.
Mai come quest'anno si è dimostrato ancor più capace di calare Topolino e comprimari (compreso il ripescato Atomino Bip-Bip) nelle situazioni più distopiche e disparate possibili.
Saga –
Brian K. Vaughan e Fiona Staples
Dopo un
quarto tp al di sotto del solito standard qualitativo del dream team
americano del fumetto, si presentano con un volume altamente più
efficace, mischiando così le carte per la prossima story-line degli
innamorati Marko e Alana.
E della
piccola Hazel (grande voce narrante di questa soap-opera spaziale
emozionante), certamente.
E poi
c'è un maestro.
A
spiazzare tutti con una serie metanarrativa e allucinata (as
usual)...
Multiversity
– Grant Morrison e AA.VV.
Il
fumetto, qui impiegato come un medium sempre più alto.
Il
fumetto superoistico al centro di un complotto, il cui intento è
quello di conquistare il pianeta Terra.
50 e
passa pianeti esistenti.
Uno
scrittore già divenuto leggenda nella storia dei comics.
Un pugno
di artisti (tra pencilers e colorist) che hanno consegnato al mercato
una nuova disanima epica sui supereroi.
Gli ingredienti della serie a fumetti più bella e complicata of the year.
MIGLIOR
DYLAN DOG
Il
vincitore ha fatto a cazzotti con il bellissimo Il cuore degli uomini
di Recchioni e del maestro (sempre incompreso) Dall'Agnol. Recupero
obbligatorio.
E ora...
Un Dylan privato di ogni sua certezza.
Insicuro. Messo all'angolo dalla penna di Paola Barbato e dalle matite dei già maestri Gianluca e Raul Cestaro.
L'episodio più controverso della gestione Recchioni e non solo.
Stilata questa lista, ci si vede prestissimo con la prima sfilza di recensioni e articolume di vario genere.
Buon anno e leggete tanto!
Mentre vi scrivo sto ascoltando...
Stilata questa lista, ci si vede prestissimo con la prima sfilza di recensioni e articolume di vario genere.
Buon anno e leggete tanto!
Mentre vi scrivo sto ascoltando...
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