LONG
WEI
GLI
ARTIGLI, LA MANO E LE FORME
Tributo di una meraviglia fotonica realizzato da quel ragazzo bravissimo-issimo di nome Giorgio Abou Mrad.
La matita di Esso il fumettista libero!
Ok.
D'accordo che Long Wei sia finito il mese scorso e poco più ma l'intenzione di parlarne a lunga distanza può portare (forse) dei benefici.
Ad esempio quello di ricordare anche a distanza di tanto tempo di una serie dalle tinte noir metropolitane che il fumetto italiano da oggi può vantare tranquillamente.
Dalle splendide, magniloquenti cover di LRNZ Ceccotti (in parte terracinese come il sottoscritto) che fungono da ottime vetrine fino a passare al laboratorio artistico che come in John Doe ha consacrato giovani talenti del calibro di Francesco Mortarino e di Daniele Kota Di Nicuolo (citandovene due).
Gli Artigli –
LW numero 10
Soggetto:
Diego Cajelli e Luca Vanzella
Sceneggiatura:
Luca Vanzella
Disegni:
Valerio Nizi
Quanto
può attanagliare le esistenze se non la fila alla posta per sbrigare
le sempre sgradite faccende burocratiche?
Asterix e Obelix su un certo Lasciapassare A38 ve la racconterebbero per benino...
Asterix e Obelix su un certo Lasciapassare A38 ve la racconterebbero per benino...
Troppo.
Questo
non solo a noi ma anche agli extracomunitari che vogliono mettersi in
regola: tra una procedura e un'altra "prendono dimestichezza"
con la burocrazia.
Meglio
portarsi da leggere, sempre. Non vi è lezione più grande.
Long Wei
dovrà vedersela con il nemico più grande di questo numero, la
bur...
...no
vabè.
Metafore
a parte (fino ad un certo punto) il Nostro dovrà sventare Besnik e i
suoi trafficanti d'armi: all'occasione incontrerà per vie traverse
diversi personaggi apparsi negli episodi precedenti.
Lo
script esalta tantissimo le qualità di Diego Cajelli e del
sempreverde Luca Vanzella (vincitori in ex aequo del Boscarato per il
Miglior Sceneggiatore),
Così
esaltano anche un Valerio Nizi sempre più grande, il quale ha
realizzato la sua prova migliore: i tratti di tutti i personaggi,
tutti caratterizzati benissimo e le scene d'azione rese (tutte
quante) in maniera efficacissima.
Tanta
maestria.
Questa
testata è stata per lui un'occasione giocata alla grande per il
disegnatore romano.
Presto
lo vedremo a lavoro Nizi, vero?
(Richiami
Ceccottiani)
La Mano –
LW numero 11
Soggetto
e Sceneggiatura: Diego Cajelli e Francesco Savino
Disegni:
Francesco Mortarino
Xue
durante un inseguimento viene investito brutalmente da un auto.
Il
giovane verrà portato in ospedale dove sarà in stato di coma. Sua
sorella Sang chiamerà il Nostro Long Wei per raccontargli tutta la
faccenda.
Il
giovane interverrà dunque in suo soccorso per scoprire cosa si cela
dietro alla gang che inseguiva Xue e cosa possa nascondere la borsa
che teneva l'inseguito.
Long Wei
si infiltrerà nella ditta di pulizie per indagare su questa pista
che ha davvero del torbido, con la mano santa di Vincenzo Palma
cercheranno di far luce su tutta la vicenda mentre il ragazzo lotta
tra la vita e la morte in ospedale.
Una
volta riusciti nell'impresa però Vincenzo Palma dovrà dare delle
spiegazioni all'eroe di Via Paolo Sarpi.
Delle
conseguenze provocheranno una durissima ripercussione nella vita di
Long Wei e non solo.
Presentato
come l'episodio più tamarro della storia del fumetto italiano.
Niente
di più vero.
Dalla
caratterizzazione dei nemici di turno, in primis del canterino Tito
Feroci (a qualcuno saranno fischiati i padiglioni auricolari), il
quale a ogni passaggio cita un pezzo di un brano musicale. In tutte
le circostanze!
Ne rifila una dietro l'altra tra Jeeg Robot d'Acciaio e Disco Labirinto dei Subsonica.
Ne rifila una dietro l'altra tra Jeeg Robot d'Acciaio e Disco Labirinto dei Subsonica.
Altro
esempio è la tamarra presentazione dei personaggi con tanto di
grafica didascalica e del segnale che avverte l'arrivo del
flashback.
Le
tavole in generale trasudano tamarraggine da ogni vignetta. Una
impostazione magistrale che tra la sceneggiatura del duo
Cajelli-Savino e l'estro grafico di Mortarino concepiscono delle splash page spettacolari nel fulcro della loro dinamicità e
perché no, magiche (vedi le scene di Xue mentre sogna).
Cajelli e Savino tra action e comicità all'italiana divertono con una grande verve autoriale.
Cajelli e Savino tra action e comicità all'italiana divertono con una grande verve autoriale.
Mortarino
come Nizi realizza la sua prova più grande con questo episodio
importantissimo: a prescindere dal punto narrativo della serie.
Ma solo
io ho visto una citazione di Breaking Bad a pagina 24?
Le Forme –
LW numero 12
Soggetto:
Diego Cajelli
Sceneggiatura:
Diego Cajelli e Stefano Ascari
Disegni:
Gianluca Maconi
Il
temibilissimo Mantegna tiene in pugno la vita della sorella di
Vincenzo Palma e della sua nipotina.
Questo
perché il braccio destro di Long Wei avrebbe delle informazioni
utili sulla banda delle Tigri immortali del bosco dei salici.
E poi
perché ha compiuto un gesto che romperà momentaneamente l'amicizia
tra Vincenzo stesso e il suo amico più grande: Long Wei.
Si
susseguono numerosi i flashback d'impatto dove vengono fuori i nodi
al pettine, per quanto concerne la storyline di tutto l'arco
narrativo.
Long Wei
si avvicinerà allo scontro più grande e climatico.
Uno
scontro dall'impianto narrativo concettuale dove gli autori riversano
tutta la filosofia e l'amore per questo personaggio.
Così
come lo ha compiuto Maconi con un comparto grafico insuperabile. Il
migliore.
L'albo
migliore della serie che ne sancisce più che dignitosamente la
chiusura.
Il
congedo imbastito da Cajelli e dal fido compagno di viaggio Ascari
strugge.
Strugge
per il climax e per il montaggio delle sequenze grandiose che
annichiliscono il lettore.
Nello
scorso numero Cajelli e Savino avevano gettato le basi per il gran
finale.
Un
finale che ha scosso tutti i lettori della serie.
Il finale beffardo, triste e ancora una volta concettuale.
Con quella scena lì...
Il finale beffardo, triste e ancora una volta concettuale.
Con quella scena lì...
Da
un'idea di Roberto Recchioni, approvata dal direttore Enzo Marino,
partorita dalle menti di Diego Cajelli e dal papà grafico Luca
Genovese, vi saluta fiera la loro creatura.
Ricordandoci
che con un'idea ambiziosa nella sua semplicità si può contribuire
tantissimo.
Un
tassello va dunque aggiunto al panorama nostrano della Nona Arte.
Si
ringrazia tutto lo staff per questi dodici mesi colmi di scazzottate
e di massime mandarine.
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