Lungo
la quale viaggia il pellegrino;
Ma
oltre questa valle di tristezza
Giacciono
i campi dei giorni infiniti
Buia
e ardua è la strada
Harriet Tubman
Tra il 1810 e il
1850 la Underground Railroad ebbe un forte incremento di
fuggiaschi neri aiutati dagli abolizionisti; gli unici bianchi a
portare avanti la causa anti-razzista nell'America del XIX secolo. Il
treno segreto permetteva agli afroamericani la fuga dal sud per
raggiungere tutti gli stati del nord che promettevano serenità e un
avvenire per i propri figli, lontani dalle persecuzioni, dai campi di
cotone e dal bieco razzismo dilagante.
Molti dei documenti
legati al progetto ferroviario vennero sequestrati se non eliminati.
La storica rete è
protagonista nell'ultimo romanzo di Colson Whitehead, il più recente
vincitore del National Book Award e (non contento anche) del
Premio Pulitzer 2017.
Lo scrittore
statunistense era stato più volte in lizza per il National Book
Award, anche con John Henry Festival, da poco
ristampato sempre dai tipi di SUR. Nel
2018 troverà spazio sui nostri scaffali anche Apex
nasconde il dolore.
Cora è una giovane
schiava che lavora nella piantagione dei Randall, i cui padroni
corrispondono ai nomi dei fratelli Terrence e James.
La madre della
protagonista è l'unica a essere scappata dalla prevaricazione
bianca. La figlia vuole tentare il successo ottenuto dalla sua
genitrice.
Decisa chiama in
causa il suo amico Caesar per vivere un viaggio a livelli
intensissimi e verso lidi migliori. I due assisteranno a bordo del
treno a una America rurale e radicata nel più becero folklore, forte
di quella cultura dominante che vede sempre il più debole perché
“diverso” come capro espiatorio di turno. Per niente attuale come situazione nell'era di Trump a capo della Casa Bianca.
Nei campi di cotone
la violenza si abbatte sulla schiena dei braccianti a suon di
frustate e di punizioni umilianti; Whitehead mette da parte le
reazioni e le parole per calare il lettore in quello che è un
inferno fatto e finito sulla terra. Pochissimi sono i dialoghi,
lasciando spazio alle descrizioni e alle inquietudini che i
personaggi provano sulla propria pelle.
Le sofferenze che
Cora assiste si fanno sempre più acute, queste dettate da
un'ignoranza che di base non trova il confronto, ma che agisce
brutalmente sugli ultimi recitando – il più delle volte – versi
della Bibbia. Come abbiamo visto accadere in una scena magistrale di
Django Unchained.
Mi chiamo Solomon Northup, sono un uomo libero e non avete alcun diritto di imprigionarmi!
Qualche anno prima
Steve McQueen legge – su suggerimento della moglie - e si
appassiona alla biografia di Solomon Northup: violinista e uomo
libero, come afferma a più riprese nel film Premio Oscar 12
anni schiavo, che poi ne trarrà il regista di Hunger
e Shame.
Un documento
prezioso risalente agli anni de La ferrovia sotterranea che in
pellicola rende tutta la sofferenza di uno schiavo, tratto in
inganno con una falsa proposta di suonare al circo sotto un ricco
compenso.
Attorno a Solomon
(interpretato da un memorabile Chiwetel Ejofor) soffrono tante altre
vite, schiavizzate e tenute lontane dalla società da tempo immemore.
Con lo scorrere dei dodici anni – qui si vede tutta la maestria
narrativa nel comprimerli tutti e non farli pesare – il musicista
ai piedi dei padroni farà la conoscenza di alcune persone, tentando
con tutte le forze di non cedere alla disperazione e di tenere viva
la memoria dei suoi cari, ignari di ciò che sta accadendo a un uomo
libero.
Un uomo che non a caso si iscrisse al movimento abolizionista subito dopo la sua liberazione, e contribuì alla fuga di moltissimi schiavi per mezzo della ferrovia sotterranea.
Tuttavia rimangono sconosciute le cause della sua morte e gli ultimi anni di vita.
Voto:
Boogie Wonderland: ci si diverte sul serio... e non solo.
(in alto sulla destra la griglia di valutazione)
Colson Whitehead, proprio come Steve McQueen, si fa carico di un evento storico essenziale, una pagina intrisa dal sangue e dalle lacrime degli schiavi; dove non manca però quella viva speranza, utile nel far parlare chi si è lasciato veramente tutto alle spalle e ha raggiunto la sua terra promessa.
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