giovedì 30 novembre 2017

Il cacciatore Gracco - The Story Never Told (Martoz, Coconino Press 2017)



Remi Tot in STUNT era un action in salsa fisico-matematica. Amore di lontano un libero
omaggio a I fiori blu di Raymond Queneau (ne ho parlato abbondantemente nello speciale di Finzioni Magazine QUI).
Il cacciatore Gracco: una storia dall’impianto teatrale divisa in tre atti, ispirata al racconto
incompiuto di Kafka, ma che richiama un po’ tutta la letteratura del secolo scorso. Un atto
d’amore nei confronti dell’immaginazione.




1) GENESI DELL’OPERA




Il progetto, inseguito, sognato e bramato da Alessandro Martorelli in arte Martoz, che di strada ne ha fatta e pure tanta, trova finalmente corpo grazie alla pubblicazione di Coconino Press. Portato in anteprima assoluta a Lucca Comics & Games 2017.
Come si può evincere dal blog dell’artista stesso, la storia ispirata al racconto omonimo di Franz Kafka era in cantiere da diversi anni, tanto che Martoz ritraeva il protagonista in diverse tavole pubblicate online.

2) TRAMA




Gracco è il più celebre cacciatore della Foresta Nera, ma seppur circondato da quell’aura che soltanto la fama può dargli, muore improvvisamente inseguendo un camoscio bianco.
Da qui l’ossessione prenderà il sopravvento sul protagonista. Il parallelismo con Achab e la balena Moby Dick ci sta tutto, vuoi anche per la bianchezza che accomunano le due creature.
Una fatalità che costerebbe carissimo a Gracco, se non fosse per un imprevisto: proprio quando sta per essere traghettato nell’aldilà la barca subisce un cambio di rotta che lo porterà indietro sulla terraferma!
Per il cacciatore le cose girano dalla sua parte a quanto pare, tanto da continuare la sua agognata caccia al camoscio bianco. Ma qualcuno però non ha gradito il suo ritorno in terra. Dietro l’ombra alcuni esseri tramano un diabolico ai danni del fortunato defunto, perché mai e poi mai contraddire il volere divino! Basta un attimo passare da predatore a preda.
Letta così ha il gusto dei film d'avventura per ragazzi trasmessi nella domenica pomeriggio. In parte è vero, ma va anche oltre.
Che la soffocante battuta di caccia abbia finalmente un (nuovo) inizio!


3) SEGNI E DISEGNI


Gracco: mi avevi promesso che la fine sarebbe stata chiara




Quella che sembrerebbe una semplice battuta del protagonista è in realtà una dichiarazione d'intenti del fumettista. Gracco purtroppo è orfano di quella fine che concluderebbe il racconto del praghese.
A concludere l'opera però ci pensa Martoz, un ragazzo di Assisi che al suo terzo graphic novel è sotto i riflettori della critica e di buona parte del pubblico, senza contare poi l'incetta di premi compiuta negli ultimi festival del fumetto italiano.

La parabola di Gracco simboleggia, se vogliamo, la mancata conclusione di Kafka e la successiva ripresa da parte del fumettista italiano, che una volta per tutte vuole vederci chiaro, per l'appunto.
In questa introduzione alla storia mette da parte l'estetica picassiana per rifarsi allo spirituale dell'arte Vasilij Kandinskij; stando infatti al suo utilizzo dei colori, Martoz cala Gracco e il Sindaco (narratore onnisciente) in un mare di giallo che rappresenta la prorompenza, l'irrazionalità più totale, proprio come il folle incidente barca; il verde, la quiete assoluta da cui poi ripartirà l'epica battuta di caccia.

Un continuo affannarsi che lo vedrà protagonista nelle situazioni più rocambolesche; farà la conoscenza di alcune divinità, creature biancastre e abnormi, fanciulle degne de Le mille e una notte, e chissà quanti altri personaggi/personalità bislacche non sono state qui menzionate.

L'azione coinvolge il protagonista nelle sequenze dal ritmo serratissimo, qui viene prediletta l'uso libero della gabbia che vede numerose e strette vignette, quasi a soffocare e a mettere fretta alla battuta di caccia di Gracco.

La scrittura è frutto di un lavoro da mero drammaturgo. Tre atti scanditi dalle battute tra Monty Python e Jacovitti, romanticismo e dramma, mistery e anche un pizzico di space-opera.
Quasi aleggia tra le pagine lo spleen che echeggiava nelle avventure di Andrea Pazienza.
Un calderone in cui Martoz butta quasi tutto ciò che ha affinato il suo sguardo artistico negli ultimi anni.

4) NELLA FORESTA DELLA MIA FANTASIA - NOTE FINALI

Il cacciatore Gracco è un giardino mitologico in cui abitano tutti gli immaginari cari all'autore, compresi numerosi easter eggs tutti da scovare. Bisogna veramente tenere tutti i sensi all'erta nel scovarli!
La summa di un autore che si è imposto all'inizio come promessa del fumetto italiano, con questa uscita si afferma come un autore già diventato grande.


5) PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI

Dalla prossima settimana l'autore sarà in tour per la promozione del libro.
La prima tappa avrà luogo a Più libri più liberi nei giorni 7 e 8 dicembre, allo stand Coconino Press dalle ore 16 alle ore 18 per firmacopie.
Non mancherà una succulenta presentazione presso la Libreria Giufà, in via degli Aurunci 38 in Roma. Martoz sarà assieme a Francesco Cattani, questi presenterà La luna del mattino.
A moderare l'incontro ci sarà Ratigher, direttore editoriale di Coconino Press.
Mentre domenica 10 dicembre ore 12:30 sarà protagonista all'Arena Robinson per un'intervista, a cura di Luca Valtorta.
Bisogna sempre tenere i radar accesi!

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