sabato 31 dicembre 2016

Ju Caffè d'Or(z)o 2016 Narrativa - Cinquina letteraria con jolly



Già.
Una cinquina più uno.
Quattro romanzi e una raccolta di racconti, più un classico che andava scoperto senza se e senza ma.
Anche qui un'annata ricca di narrativa italiana e scoperte letterarie mirabolanti e necessarie per interpretare la storia, necessarie per conoscere l'arte della scrittura creativa.

Tra qualche giorno avrete il report sul fumetto, cinema e serie televisive.
Alziamo le nostre tazzine e brindiamo, per un 2017 ancor più ricco!






Moby Dick  (1851) – Herman Melville








Ammaliato da quel capolavoro in musica qual è Marinai, profeti e balene (di Vinicio Capossela), mi sono avvicinato ulteriormente al romanzo più conosciuto dello scrittore statunitense.
L'avventura di Ismaele, il delirio ossessivo del capitano Achab per la balena bianca, tutto questo l'ho provato sulla mia pelle.



5° posto

Il cinghiale che uccise Liberty Valance (2016) – Giordano Meacci




La sorpresa letteraria di questo (nostro) 2016.
Un autore che piega la lingua al suo volere, ottenendone un ibrido più vicino al realismo magico.
Un cinghiale prende coscienza e indaga su un mistero e sul sentimento dell'uomo, percependo e parlando (di seguito) il cinghialese. Si avventura in questo romanzo corale, dalla struttura narrativa che ricorda Pulp Fiction.
L'era del cinghiale che uccise Liberty Valance, per dirla alla battiatana memoria.


4° posto

Gli aspetti irrilevanti (2016) – Paolo Sorrentino



Due forme di narrazione si sono avvicnate tantissimo dal provocare la commozione al sottoscritto: una è The young pope per la serie tv, l'altra è questa raccolta di racconti mirabolante.
Unico minimo comune denominatore: il regista Premio Oscar Paolo Sorrentino!
Prende gli scatti del fotografo Jacopo Benassi, inventandosi di sana pianta le vite dei soggetti immortalati: edificandone un manoscritto corale, dove coabitano meravigliosamente vite umane più simili e non a noi.

Seguirà – si spera – una recensione più dettagliata del libro.





3° posto


Molto forte, incredibilmente vicino (2005) – Jonathan Safran Foer



Ne avevo parlato ampiamente nel NY By the book tag.
Una cosa è certa: nel 2017 non mi lascerò sfuggire la sua ultima fatica letteraria, Eccomi.
Di vitale importanza è lo sguardo di chi analizza con sentimento il nostro tempo.


2° posto

Non è un paese per vecchi (2005) – Cormac McCarthy



Anno fortunato il 2005 per la letteratura.
Adorai follemente, e adoro ancora oggi – la traposizione cinematografica dei fratelli Coen. Goduto al tempo nel multisala della mia città.
Fedelissima all'opera originale di zio Cormac.
Una vetta altissima ancor prima de La strada.
Un western atipico ambientato ai giorni nostri, una caccia all'uomo estenuante ed epica rallentata.
Si rivela d'essere un meccanismo narrativo invidiabile.


1° posto

La trilogia della città di K (1986). - Agota Kristof



Lezioni di scrittura creativa? Da questo capolavoro quante ne volete.
Dovevo leggerlo soltanto io.
Amici su amici si sono spinti tanto per consigliarmi questa pietra miliare della scrittrice svizzera.
La storia di due fratelli in tempo di guerra.
Una macchina narrativa che stupirà dalla prima all'ultima pagina, con degli espedienti efficaci quanto straordinari che hanno generato un caso letterario.








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